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Inzaghi rifiuta l’Al-Hilal: ma la vera svolta potrebbe arrivare dopo la finale

Un rifiuto milionario, un silenzio strategico e una finale che può cambiare molto: il futuro di Inzaghi è legato a un solo evento?
Dall’Arabia Saudita è arrivato un segnale forte: l’Al-Hilal ha presentato un’offerta da 20 milioni di euro netti a stagione per Simone Inzaghi. Una proposta destinata a scuotere il panorama degli allenatori europei, considerando che si tratterebbe di uno dei contratti più ricchi mai offerti a un tecnico italiano. Nonostante la cifra, la risposta del tecnico piacentino non ha lasciato spazio a trattative: rifiuto secco, immediato, senza esitazioni. Un segnale chiaro, ma che lascia spazio a molte interpretazioni. Il club saudita, preso atto della decisione, si sta già muovendo su altri profili per la panchina.
Corteggiato all’estero, criticato in Italia: il paradosso Inzaghi
Già nella scorsa stagione Inzaghi era finito nel mirino di club inglesi di primo livello, tra cui Liverpool e Manchester United. All’estero viene apprezzato per il gioco proposto in Champions League e per la capacità di ottenere risultati anche in contesti complicati. In Italia, invece, l’attenzione continua a essere concentrata sui risultati in campionato, spesso considerati al di sotto delle aspettative. Nonostante ciò, Marotta ha già espresso la volontà di rinnovare il contratto del tecnico, inizialmente con un prolungamento annuale accompagnato da un adeguamento economico. Ma ogni discorso è stato rimandato a dopo la finale europea.
Tutto rimandato dopo la finale: c’è un bivio per l’Inter
Secondo quanto riportato da Tuttosport, il futuro di Simone Inzaghi verrà affrontato in modo ufficiale solo una volta conclusa la stagione, in particolare dopo la finale di Champions League. Un eventuale trionfo cambierebbe completamente lo scenario: non solo per l’aspetto economico legato ai premi UEFA, ma soprattutto per il peso specifico che il tecnico avrebbe all’interno del progetto. A quel punto, un semplice rinnovo annuale non basterebbe più. L’ipotesi di un biennale, con maggiore centralità decisionale, diventerebbe concreta.
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