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Inzaghi ha un tesoro sottovalutato? Sabatini insinua un dubbio pesante

C’è una seconda Inter che nessuno considera davvero: potrebbe fare molto più di quanto si pensi. Sabatini lancia una riflessione che divide tifosi e addetti ai lavori.
Dopo il successo contro il Barcellona, l’Inter ha battuto anche il Torino con un netto 2-0. Una vittoria senza incertezze, come raccontato da Sandro Sabatini su Calciomercato.com. Secondo il giornalista, il risultato finale sta persino stretto alla squadra di Inzaghi. I nerazzurri hanno creato diverse occasioni, frenate soltanto dalle parate di Milinkovic-Savic, migliore in campo tra i granata. Per Sabatini, la partita è stata a senso unico. La squadra ha dato l’impressione di poter colpire ancora, dimostrando un controllo totale del campo. Ma ciò che sorprende di più non è tanto il successo, quanto i nomi che hanno reso possibile questa prestazione.
Una formazione alternativa che fa riflettere
Sabatini ha poi proposto un’osservazione curiosa. Ha elencato i nomi dei protagonisti che potrebbero comporre una “seconda” Inter: Martinez in porta; Bisseck, De Vrij e Carlos Augusto in difesa; Darmian, Frattesi, Asllani, Zielinski, Zalewski a centrocampo; Taremi e Arnautovic in attacco, con Correa come alternativa. Una formazione costruita partendo dalle seconde linee, molti dei quali sono nazionali o titolari in rotazione. Secondo Sabatini, questa squadra potrebbe tranquillamente lottare per un posto in zona Champions. Nessuna ironia nella proposta: si tratta di una riflessione tecnica, che non si lascia condizionare da discorsi su stipendi o status contrattuali. Il punto è un altro: quanto vale davvero la rosa dell’Inter, anche oltre gli undici titolari?
L’Inter ha una risorsa nascosta?
Nel cuore del ragionamento di Sabatini c’è un punto potenzialmente scomodo: la percezione della rosa dell’Inter è più bassa del suo reale valore. Opinione pubblica, social e tifosi tendono a sottovalutare il peso della “seconda squadra”, spesso giudicata solo nei momenti negativi. Sabatini propone una lettura diversa, senza accusare l’allenatore né sminuire il cammino europeo. Anzi, sottolinea come Inzaghi sia un tecnico rigoroso, che non fa sconti, come dimostrato nel confronto con Flick. Il vero tema, secondo lui, riguarda la gestione di questo potenziale. Dire che l’Inter poteva fare qualcosa in più in campionato non significa negare i meriti internazionali. Forse, il valore della rosa è stato usato solo in parte. O forse, più semplicemente, ci si è accorti tardi della forza di una squadra che esiste davvero, ma nessuno aveva ancora chiamato col suo nome.

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