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Inzaghi e l’Inter: la rottura ha più di una radice

Il quotidiano torinese torna a riflettere su quanto accaduto nelle ultime settimane, analizzando responsabilità e segnali trascurati.
Tuttosport torna a parlare del rapporto ormai chiuso tra Simone Inzaghi e l’Inter, mettendo in luce aspetti che non riguardano solo l’offerta araba. Il club saudita dell’Al Hilal ha convinto l’ormai ex allenatore nerazzurro con cifre importanti, ma secondo il quotidiano torinese il cuore della decisione va ricercato altrove.
Rinnovi, frasi infelici e tensioni
Il primo errore sarebbe stato della dirigenza. Dopo la finale di Istanbul di ormai 2 anni fa, Inzaghi si sarebbe aspettato un riconoscimento chiaro per quanto costruito, mentre è arrivata la cessione di numerosi titolari. Dopo la conquista dello Scudetto della seconda stella, il prolungamento del suo contratto è stato comunque solamente di un solo anno contrariamente a quanto si aspettasse il tecnico. Un segnale che ha incrinato ulteriormente il rapporto. Anche quest’anno, il confronto per discutere del contratto è stato rimandato a fine stagione, e anche questa volta il rinnovo sarebbe stato di un solo anno. Tutti segnali che avrebbero spinto l’allenatore ad ascoltare la proposta saudita con maggiore apertura. Dall’altra parte, il tecnico ha contribuito ad alimentare la tensione, con alcune dichiarazioni poco opportune mentre i contatti con Al Hilal erano già avviati.
Il peso delle scelte sbagliate
La frase “all’Inter ho tutto quello che voglio per far bene e togliermi grandi soddisfazioni”, pronunciata da Inzaghi quando il dialogo con gli arabi era già avanzato, è finita nel mirino. Dopo la sconfitta di Monaco, che ha chiuso con amarezza il percorso europeo, il giudizio sull’allenatore è cambiato. C’è chi ritiene che, vincendo, avrebbe potuto chiudere come Mourinho, diventando un simbolo eterno. Invece, lascerà il ricordo di chi ha interrotto un ciclo nel modo peggiore. Il quotidiano sottolinea che la gestione della situazione poteva essere diversa da entrambe le parti. L’Al Hilal ha solo raccolto ciò che a Milano si stava già sgretolando.
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