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“Inzaghi a Monaco ha peccato di gratitudine”: l’annotazione dell’opinionista fa riflettere

Paolo Condò scrive sul Corriere della Sera un’analisi sull’esperienza di Inzaghi all’Inter e sulle prospettive che attendono ora il club nerazzurro.
Dopo quattro stagioni alla guida dell’Inter, Simone Inzaghi ha deciso di voltare pagina. La sua esperienza in nerazzurro si è chiusa con uno scudetto e una serie di piazzamenti europei di rilievo. L’ultimo atto è stata la finale di Champions League persa contro il PSG per 5-0. Inzaghi ha ottenuto la fiducia della squadra e ha costruito un gruppo capace di affrontare sfide di alto livello. Il suo lavoro ha lasciato un’impronta, pur tra alti e bassi nei momenti decisivi. Ora l’Inter sta cercando un sostituto tra mille difficoltà.
Inter, occasione da non sprecare
Secondo Paolo Condò, l’Inter si trova oggi davanti a un’opportunità. La rosa è rimasta solida, ma la finale persa in quel modo ha messo in luce la necessità di rinnovamento. In un editoriale pubblicato sul Corriere della Sera, il giornalista ha sottolineato come la delusione contro il PSG abbia cancellato l’illusione di poter aggiustare la squadra con pochi innesti. Il potenziale del gruppo è alto, ma servono decisioni coraggiose per rilanciare le ambizioni europee.
Il giudizio di Condò sul tecnico uscente
Nel suo intervento, Condò ha tracciato un bilancio positivo dell’esperienza di Inzaghi, giudicando l’approdo a due finali di Champions come un’impresa. Allo stesso tempo, ha sollevato dubbi sulle scelte fatte proprio nella gara di Monaco. Secondo il giornalista, l’allenatore avrebbe dovuto stravolgere la squadra già nei primi minuti, dopo aver capito l’andamento della partita. Non lo ha fatto per rispetto verso i titolari, decisione che Condò attribuisce a un eccesso di gratitudine: “perso per perso dopo 20 minuti avrebbe dovuto stravolgere la squadra per provare a fare qualcosa, e non se l’è sentita perché così facendo avrebbe umiliato gli esclusi, e parliamo di gente come Barella, Calhanoglu e Dimarco“.
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