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Inter-Venezia: i motivi per cui è stato giusto annullare la rete di Sverko, i 7 minuti di recupero…
L’ex arbitro Graziano Cesari analizza minuziosamente l’episodio cardine del match di ieri tra nerazzurri e lagunari.
Il goal annullato al Venezia nei minuti finali della partita di ieri contro l’Inter ha generato e sta tuttora generando accesi dibattiti.
L’ex arbitro Graziano Cesari, intervenuto a Pressing, ha condiviso le sue osservazioni su questo episodio controverso, offrendoci una panoramica dettagliata.
L’episodio
Il fatidico gol del Venezia, che avrebbe significato il pareggio 1-1 a San Siro contro l’Inter, è stato uno dei momenti più discussi dell’ultima giornata di Serie A. Segnato nei momenti finali del match, precisamente al sesto minuto e 58 secondi del recupero dall’arbitro Ferreri-Caputi, la rete stava per portare un punto preziosissimo ai lagunari. Tuttavia, la gioia è stata breve: la rete è stata annullata a seguito di una revisione V. A. R. per un fallo di mano, lasciando a bocca asciutta i giocatori veneziani e i loro tifosi.
Il recupero
Andiamo con ordine, l’Inter stava vincendo 1-0 e aveva nel secondo tempo sprecato diverse occasioni da goal come spesso le accade ultimamente. Più di qualcuno si è meravigliato quando sono stati segnalati ben 7 minuti di recupero: lo stesso Lautaro Martinez se ne era lamentato a fine gara, sottolineando come, invece, nella prima frazione non ci fosse stato recupero. Secondo l’ex arbitro è stato giusto concedere questo recupero extra large.
I motivi dell’annullamento
L’ex arbitro sostiene che la decisione dell’arbitro di annullare il goal è stata influenzata dalla difficoltà di valutazione diretta dell’azione: Ferreri-Caputi era molto distante dall’azione per avere una visione chiara dell’episodio. In queste circostanze, l’assistenza del V. A. R., gestito in questo caso da Marini, è diventata decisiva. Grazie alle immagini fornite da alcune telecamere, è stato possibile verificare con certezza l’esistenza di un tocco di mano da parte di Sverko: giusto quindi giungere all’annullamento della rete. Non è stata mai considerata la possibilità, invece, che Sverko avesse commesso fallo su Bisseck.
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