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Inter-Stella Rossa: la reazione della curva all’inchiesta
I calciatori agli ordini di Inzaghi hanno saputo isolarsi riuscendo a giocare facendo finta di nulla: cosa è successo invece in curva?
La partita di ieri sera tra l’Inter e la Stella Rossa non è stata solo un evento calcistico, ma un momento che ha rispecchiato anche la complessità e i cambiamenti in atto nel mondo degli ultras dell’Inter. Gli arresti che hanno coinvolto i leader della Curva Nord hanno lasciato un segno evidente: La Repubblica ha raccontato come la parte calda del tifo nerazzurro ha vissuto il match di ieri.
Lo scenario post-arresti
Gli arresti che hanno portato al crollo dei vertici della Curva Nord hanno aperto un periodo di incertezza riguardo al futuro della leadership ultrà. Più di qualcuno fa riferimenti alle figure storiche del tifo organizzato dell’Inter, come Franco Caravita e Nino Ciccarelli; il tifo organizzato nerazzurro ora vive un periodo di rifondazione. La riunione prevista per delineare la nuova successione sotto il secondo anello verde dello stadio mostra come, nonostante gli eventi recenti, la vita della curva e il suo impegno per il sostegno della squadra continuino, seppur in un contesto mutato.
L’entusiasmo non tramonta
Nonostante questo scenario, la gran parte dei quasi 57mila spettatori presenti allo stadio ha vissuto la partita con il consueto fervore, dimostrando come la passione per il calcio e per la propria squadra possa superare le vicissitudini legate ai contesti ultras. L’applauso per Andrija Maksimovic, giovane promessa della Stella Rossa, testimonia l’attenzione non solo verso il proprio club ma anche verso il talento emergente, capace di accendere gli entusiasmi e alimentare le speranze per il futuro.
L’unico cambiamento significativo
Prima del fischio d’inizio c’è stato l’unico segnale di discontinuità con il passato, ovvero l’assenza della solita calorosa accoglienza al pullman della squadra. Mancavano i cori energici e l’entusiasmo delle torce all’esterno di San Siro. Al Baretto, punto di ritrovo tradizionale degli ultras interisti, si respirava un’aria diversa, fatta più di reminiscenze e speranze di ritorno agli antichi splendori piuttosto che di attuale partecipazione.
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