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Inter, stagione lunga, ma senza gloria: la scelta discutibile di Chivu nell’ultimo atto della stagione

Condò analizza la lunga stagione dell’Inter e solleva un dubbio su una scelta tecnica che ha segnato l’ultimo impegno dell’anno.
L’Inter ha chiuso la stagione senza sollevare trofei, nonostante le 63 partite giocate e la partecipazione a cinque competizioni. Un bilancio che fa riflettere, soprattutto per una squadra costruita per competere su più fronti e capace di offrire prestazioni di alto livello in diversi momenti dell’anno. Alcuni ricordi restano indelebili, come l’impresa contro il Barcellona, ma il conto finale lascia spazio a più domande che certezze. Nel suo editoriale, Paolo Condò definisce questa come “la stagione meno decifrabile della storia recente dell’Inter”. Da una parte, l’incasso economico record e alcune notti europee da ricordare; dall’altra, l’assenza totale di successi. Il Mondiale per club, ultima spiaggia per cercare un titolo, era già iniziato in salita. Secondo Condò, l’obiettivo minimo doveva essere l’accesso ai quarti, considerato alla portata di una squadra anche solo “appena normale”.
Il Mondiale per club e l’occasione mancata
Le condizioni ambientali non hanno aiutato, con una temperatura elevata che ha condizionato il ritmo di gioco. L’Inter non è mai riuscita a imporsi, nonostante una rosa in grado di offrire soluzioni diverse anche in situazioni complicate. I segnali di stanchezza si sono visti subito, così come la difficoltà nel trovare ritmo e brillantezza. Anche per questo, l’eliminazione agli ottavi lascia un senso di incompiutezza. Si chiude così un’annata iniziata con grandi ambizioni e terminata senza l’acuto finale, né il segno lasciato da una vittoria.
Condò accusa: Chivu ha sbagliato le scelte
Non mancano critiche verso il nuovo allenatore Christian Chivu. Secondo il giornalista, il tecnico avrebbe dovuto rinunciare alle gerarchie e affidarsi subito ai giocatori più freschi. Solo con i nuovi innesti in campo, l’Inter ha mostrato segni di reazione, troppo tardi per cambiare il destino della gara. Condò riconosce la difficoltà del momento, ma sottolinea come proprio in questi frangenti serva il coraggio di deviare dal percorso più sicuro. Per l’ex difensore si apre ora una fase di riflessione: dovrà costruire il gruppo valorizzando l’esperienza, ma anche comprendendo quando è necessario osare.
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