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Inter, spunta un dettaglio inaspettato: è davvero questa la strada verso la finale?

Scelte sorprendenti, rotazioni insolite, nomi nuovi in campo: dietro la formazione di oggi c’è però un piano studiato.
A poche giornate, tre per l’esattezza, dalla fine del campionato, l’Inter si presenta a Torino con un assetto decisamente inedito. I tifosi si preparano a una partita che, almeno sulla carta, sarà essere molto importante per la lotta scudetto. Invece, il focus sembra spostarsi su altro. Inzaghi ha optato per una formazione che lascia spazio a molte seconde linee, una scelta che colpisce, soprattutto considerando l’importanza del match. Tra gli assenti figurano nomi pesanti come Lautaro, Mkhitaryan, Frattesi e Pavard, fuori per piccoli problemi fisici, mentre diversi titolarissimi partiranno dalla panchina.
Scelte tecniche che fanno discutere
Al netto delle defezioni, colpisce la volontà di cambiare profondamente rispetto alla gara contro il Barcellona. In campo, tra i confermati, dovrebbero esserci soltanto Sommer, Bastoni e Bisseck. Una rivoluzione che accende i dibattiti tra gli addetti ai lavori e i tifosi, chiamati a interpretare le mosse dell’allenatore. Le decisioni prese da Inzaghi, in accordo con la società, sembrano seguire una logica chiara ma non priva di rischi. L’idea di non forzare il rientro di nessuno e di non spremere ulteriormente chi ha già dato tanto nelle ultime settimane fa pensare a una gestione oculata.
Una strategia in funzione di Monaco
Il motivo vero, però, va cercato altrove. Secondo quanto riportato da Tuttosport, il club e l’allenatore hanno già tracciato una linea precisa: ogni scelta da qui al 31 maggio sarà condizionata dalla finale di Champions League contro il PSG. La Serie A resta importante, ma il traguardo di Monaco di Baviera viene considerato prioritario. La partita di oggi, così come le prossime, sarà vissuta come un percorso di avvicinamento all’appuntamento più importante della stagione. Per alcuni giocatori, potrebbe addirittura trattarsi dell’ultima occasione per coronare un sogno. Il gruppo vuole riscattare la sconfitta di Istanbul e chiudere un ciclo nel miglior modo possibile. Da qui la decisione di dosare energie, evitare rischi e dare spazio anche a chi finora ha avuto meno minuti. Un piano preciso, con un solo obiettivo in mente.

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