Calciomercato
Inter, scelte forti per ripartire dall’interno

Dopo la delusione europea, l’Inter prende posizione in vista del futuro: scelte definite, linee guida precise per la prossima stagione.
La manita subita in finale di Champions League per mano del Paris Saint-Germain ha lasciato un segno profondo nell’ambiente nerazzurro. L’impatto della sconfitta ha sollevato dubbi sullo stato del ciclo attuale e sul gruppo squadra. Inevitabili le riflessioni, anche all’interno della società, su come affrontare la prossima annata con rinnovato slancio. Moltissimo passerà dalla scelta di Simone Inzaghi, quantomai dubbioso sul proprio futuro in nerazzurro.
Strategie già impostate con fermezza
La nuova proprietà Oaktree ha iniziato a delineare il perimetro delle operazioni estive. Nessun ribaltone, nessuna corsa a vendere per fare cassa. La linea indicata è quella di un equilibrio tra continuità e inserimenti mirati. Da un lato si vuole ridurre il numero di giocatori esperti in scadenza, dall’altro si intende mantenere stabile il nucleo principale dello spogliatoio. I dirigenti credono nel valore del gruppo storico, considerato affidabile sul piano tecnico e comportamentale. Una valutazione condivisa anche dalla proprietà, intenzionata a non disperdere l’identità costruita negli ultimi anni.
Nessuna cessione eccellente in estate
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’Inter non venderà nessuno dei suoi big in questa sessione di mercato. Dopo la rivoluzione post-Istanbul del 2023, il club ha scelto un’altra strada. Lautaro, Calhanoglu, Barella, Dimarco, Bastoni e Darmian resteranno. Si punterà su chi ha già dimostrato appartenenza, anche per trasformare la delusione in nuova motivazione. “I big che hanno deluso a Monaco si sono guadagnati sul campo almeno la possibilità di riprovarci”, si legge. Il piano sarà illustrato a Simone Inzaghi, che poi, anche in base a questo, deciderà se accettare o meno il rinnovo. La proprietà vuole un’Inter solida, che riparta dalla voglia di riscatto dei suoi leader. Scommettere sulla reazione del gruppo è un rischio calcolato, giudicato meno pericoloso di una rivoluzione che cancellerebbe quanto costruito.
Riproduzione riservata © - NI
