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Inter, scatta la caccia al primo responsabile della doppia debacle: due gli indiziati

Le ultime sconfitte dell’Inter hanno scosso il mondo nerazzurro: chi è il vero colpevole dietro questo calo di rendimento?
La sconfitta contro il Milan in Coppa Italia ha fatto discutere ancora una volta sull’Inter. Maurizio Pistocchi ha esaminato la situazione con una critica pungente. Secondo il giornalista, le valutazioni sulle squadre italiane tendono a cambiare drasticamente in base ai risultati: quando l’Inter vinceva, Simone Inzaghi era considerato uno degli allenatori migliori, ma ora, con una prestazione deludente, c’è chi parla di fallimento e di una squadra priva di qualità e chi incolpa prevalentemente il tecnico. Pistocchi sottolinea che, in realtà, la verità sta nel mezzo: Inzaghi è un buon allenatore che ha saputo far rendere al meglio una squadra che, al di fuori dei titolari, non ha particolari alternative valide.
Gli infortuni hanno complicato il cammino dell’Inter
Gli infortuni in questo momento stanno un impatto da non sottovalutare: la squadra è priva di Dumfries, Zielinski e Thuram. L’assenza di queste pedine ha messo Inzaghi in difficoltà, in particolare in attacco. Sebbene a Bologna l’Inter abbia mostrato una prestazione deludente, senza creare occasioni da gol, contro il Milan c’è stato un miglioramento, soprattutto nel primo tempo, dove la squadra ha creato diverse opportunità, colpendo anche una traversa. Tuttavia, la partita è cambiata drasticamente dopo il primo gol del Milan, con il livello di gioco che è calato notevolmente.
Un’Inter a due facce: chi è il responsabile?
La questione centrale ora è capire se il calo di prestazioni dipenda da calciatori non all’altezza o da una preparazione insufficiente da parte di Inzaghi. Alcuni giocatori non sono riusciti ad adattarsi a un gioco che sembrava sempre più prevedibile. Sebbene alcuni elementi abbiano cercato di distinguersi, come Zalewski, che ha fatto vedere buone cose, la sensazione è che la squadra non abbia saputo reagire come ci si sarebbe aspettati. “In sostanza, la squadra con gli 11/13 titolari esprime quasi sempre un buon calcio, ma quando vengono sostituiti – seguendo uno schema spesso prevedibile – il livello scende. La domanda è: calciatori non all’altezza (responsabilità di chi li ha presi) o ancora impreparati (responsabilità del tecnico)?“, il dubbio del giornalista.

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