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Inter, Sacchi applaude ma poi spiazza tutti: “Preferisco altro, ma c’è un dettaglio da non ignorare”

I nerazzurri vincono in terra teutonica anche se il singolo gol di vantaggio non assicura nulla in vista del ritorno: ecco l’analisi dell’ex allenatore.
Un successo costruito con pazienza, forza mentale e intelligenza tattica. L’Inter ha portato a casa una vittoria pesante in un contesto difficile, contro un avversario abituato a dominare nel proprio stadio. Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport ha commentato l’andamento del match. I nerazzurri nei momenti cruciali della gara, hanno saputo aspettare, leggere le situazioni, chiudere gli spazi e ripartire con decisione. L’immagine della squadra è apparsa compatta, attenta, pronta a sacrificarsi per il compagno più vicino, tutto il contrario di quanto visto nel secondo tempo di Parma. Non è stato uno spettacolo travolgente, ma un’esibizione solida, in pieno stile europeo; al ritorno però sarà tutto diverso.
Una prestazione solida e consapevole
“Ho ammirato una squadra generosa, quella di Simone Inzaghi, una squadra che aveva ben chiaro quello che voleva fare e lo ha fatto. Io preferisco quando si gioca un po’ avanti, quando si cerca di aggredire l’avversario, però bisogna anche tenere conto della forza dei rivali e, di conseguenza, adeguarsi a chi si ha davanti. L’Inter ha dimostrato di possedere un impianto molto solido, poi si può alzare o abbassare il baricentro della squadra, ma l’importante è avere una forza di base che fa stare in piedi tutta l’architettura”; il commento articolato dell’ex tecnico.
Il trionfo ora diventa possibile
“Il trionfo in Champions League, dopo questa vittoria, adesso è possibile”: Sacchi, da sempre esigente osservatore del calcio italiano, non regala parole. Se lo dice, è perché ha visto qualcosa che lo ha convinto davvero. Il riferimento non è tanto alla qualità tecnica o alla bellezza del gioco, quanto alla forza complessiva della squadra. Un’Inter solida, pronta a soffrire ma anche ad alzare la testa nei momenti chiave. L’ex c.t. suggerisce che si può ancora migliorare dal punto di vista offensivo, ma la base c’è.

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