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Inter, rilancio inaspettato per Taremi: Inzaghi ha deciso, ma perché ora?

Inzaghi lo rilancia dal primo minuto, ma dietro questa scelta si nasconde una motivazione meno scontata di quanto sembri a prima vista.
Contro il Torino, Mehdi Taremi potrebbe vivere una delle sue giornate più importanti da quando è all’Inter. L’iraniano, arrivato a parametro zero dopo la lunga esperienza positiva al Porto, sta cercando continuità in un finale di stagione che offre ancora tre partite in Serie A. Simone Inzaghi, secondo quanto riferito dal Corriere dello Sport, ha deciso di concedergli una maglia da titolare per la sfida odierna; a fianco a lui dovrebbe esserci Correa. La scelta arriva dopo la buona prestazione dell’iraniano nella semifinale di Champions League contro il Barcellona, in cui ha mostrato segnali incoraggianti sul piano atletico e mentale.
Una rincorsa condizionata dai problemi fisici
Il percorso di Taremi finora è stato segnato da una pubalgia fastidiosa, che ha ridotto al minimo la possibilità di allenarsi con costanza. Questo limite ha inciso sulla sua capacità di entrare in forma e trovare il ritmo partita. Secondo il quotidiano romano, l’idea dell’Inter è di sfruttare i 270 minuti rimanenti nel campionato per permettere al numero 99 di avvicinarsi alla condizione ottimale. La gara contro il Torino può essere un primo banco di prova in questo senso. Si tratterebbe della quinta presenza da titolare in campionato, con l’obiettivo di tornare anche al gol: un passaggio considerato utile per rafforzare fiducia e determinazione in vista del futuro prossimo.
Un test che ha un valore nascosto
Ma il vero significato di questa scelta va oltre l’aspetto fisico. Secondo quanto riferito, la decisione di far partire Taremi dall’inizio è anche un messaggio chiaro. L’Inter vuole capire se può contare su di lui in chiave futura. Inzaghi lo osserva con attenzione, consapevole che l’attaccante ha bisogno di minuti per ritrovare brillantezza, ma anche per dimostrare di poter essere un’opzione reale anche la prossima stagione. Dietro la maglia da titolare, quindi, non c’è soltanto un’opportunità per migliorare la condizione: c’è un vero e proprio test interno.

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