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Inter ribaltata, ci pensa Gattuso: Chivu sorpreso
Per l’avvio di campionato l’Inter dovrà rivedere alcuni schemi, in cerca di una transizione di schemi che per forza di cose sarà complicata. Intanto Gattuso spiazza Chivu.
L’Inter sta attraversando una delle fasi più complesse della sua storia recente. La sessione di mercato, iniziata con segnali incoraggianti, si è trasformata in un labirinto di trattative in stallo, occasioni perse e priorità che sembrano cambiare di settimana in settimana. L’arrivo in panchina di Cristian Chivu dopo l’addio di Simone Inzaghi avrebbe dovuto segnare un nuovo inizio, ma la sensazione è che la squadra stia ancora cercando un filo conduttore, sia sul piano tattico sia su quello emotivo. Le amichevoli estive hanno messo in evidenza un gruppo ancora ancorato a molti automatismi del passato, con un sistema di gioco che ricorda da vicino quello inzaghiano, ma senza la stessa fluidità e compattezza. La costruzione dal basso, le uscite sugli esterni e i movimenti in profondità sono rimasti gli stessi, ma è proprio quello che non vuole Chivu, poi l’intensità e la precisione non sono quelle dei giorni migliori.
A complicare ulteriormente la situazione, c’è un mercato che non ha portato ancora quei rinforzi chiave attesi dai tifosi. L’incertezza attorno a trattative come quella per Ademola Lookman e i mancati affondi su altri obiettivi hanno rallentato il processo di rinnovamento della rosa. In questo contesto, ogni elemento esterno capace di alterare equilibri già precari rischia di pesare come un macigno. Ed è proprio qui che entra in gioco la figura di Gennaro Gattuso, nuovo commissario tecnico della Nazionale Italiana, pronto a sperimentare soluzioni tattiche che coinvolgono direttamente due pilastri nerazzurri.
Barella e Bastoni, ruoli nuovi in azzurro secondo Gattuso
Il lavoro di Gattuso in questi primi giorni da CT sta seguendo una linea ben precisa: osservare, valutare e, se necessario, cambiare. Il tecnico calabrese ha già in mente due possibili moduli per la sua Italia: un 4-2-3-1 e un 3-4-2-1, entrambi pensati per esaltare determinate caratteristiche dei suoi interpreti. Tra le idee più interessanti c’è quella di spostare Alessandro Bastoni nel cuore della difesa, ruolo che nel 3-4-2-1 lo vedrebbe agire da centrale puro, affiancato da Alessandro Buongiorno e Riccardo Calafiori. Un cambio importante rispetto alla posizione abituale nell’Inter, dove Bastoni agisce spesso da braccetto sinistro con licenza di avanzare palla al piede. Ancora più intrigante è il progetto su Nicolò Barella. Gattuso lo immagina trequartista, sia nel 4-2-3-1 che nel 3-4-2-1, quindi più vicino alla porta e con compiti creativi e di rifinitura, anziché il classico ruolo da mezzala dinamica che ricopre in nerazzurro.
La sua posizione avanzata lo vedrebbe supportare Moise Kean, sfruttando inserimenti e capacità di leggere gli spazi negli ultimi venti metri. La scelta di affidare a Barella un ruolo più offensivo e a Bastoni compiti di regia difensiva centrale è un segnale chiaro: Gattuso vuole un’Italia compatta ma capace di proporre calcio offensivo. Una filosofia che potrebbe giovare ai due interisti in termini di crescita personale, ma che inevitabilmente modificherà il loro modo di interpretare la partita rispetto a quanto fatto finora con il club. Se queste soluzioni funzioneranno, lo diranno i prossimi test e le qualificazioni mondiali. Ma una cosa è certa: per l’Inter, vedere due delle sue colonne portanti adattarsi a un nuovo contesto tattico potrebbe avere riflessi importanti anche sul rendimento stagionale in Serie A.
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