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Inter, qualcosa si è rotto dopo la Supercoppa? Il segnale che allarma i tifosi
Una sconfitta che va oltre il risultato: il club nerazzurro si trova a riflettere su cosa è cambiato rispetto alla straordinaria scorsa stagione.
Dopo un duro colpo subito nella finale della Supercoppa italiana, persa contro il Milan, l’Inter si appresta a voltare pagina. Lo scenario post-Riad lascia la squadra di Simone Inzaghi a riflettere non solo sul risultato deludente ma anche sulle prospettive future e sulla condizione attuale della rosa.
Quello che si prospetta è un percorso complicato, che richiede un’analisi approfondita degli ostacoli e delle strategie per superarli, mantenendo vivo il sogno dello Scudetto.
Poco sul pezzo
L’Inter non ha soltanto perso un trofeo contro i rivali cittadini, ma ha mostrato una prestazione che lascia preoccupazioni più ampie per il prosieguo della stagione; la Gazzetta dello Sport approfondisce così il discorso. Nonostante un giorno di riposo in più rispetto al Milan, la squadra sembrava meno reattiva e energica sul campo.
La scelta di Inzaghi
La scelta di Inzaghi di puntare tutto sull’incontro con l’Atalanta si è rivelata controproducente, evidenziando sia la stanchezza fisica di alcuni titolari sia la problematica gestione degli infortuni. Thuram si è infortunato in semifinale mentre Calhanoglu alla mezz’ora della finale, sfortuna ma non solo.
La profondità della rosa
Altro aspetto che preoccupa è la capacità attuale della squadra di affrontare le prossime sfide. La panchina, una volta elogiata per la sua profondità e per le opzioni a disposizione di Inzaghi, sembra ora meno affidabile, con giocatori come Frattesi e Asllani che non stanno offrendo le prestazioni attese e Zielinski ancora lontano dai livelli raggiunti a Napoli.
Questioni di mentalità
Allo stato attuale, l’Inter sembra perdere facilmente la concentrazione, rischiando di vanificare gli sforzi e concedendo agli avversari di rientrare in partita. Questa tendenza, evidente fin dall’inizio del campionato, solleva dubbi sulla solidità mentale della squadra, già messa a dura prova da rimonte subite contro squadre come la Juventus e, naturalmente, il Milan.
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