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Inter, perché tutto è cambiato proprio ora? Una spiegazione sorprende anche i più esperti

Un pensiero fisso sembrava frenare tutti. Ora che è stato rimosso, si vedono gli effetti. Stanno davvero così le cose?
L’Inter esce dal campo dell’Olimpico di Torino con tre punti pesanti, frutto di una prestazione solida e di una gestione attenta delle risorse. A colpire è stata soprattutto la qualità espressa da chi, fino a oggi, aveva avuto meno spazio. Inzaghi sceglie di rivoluzionare l’undici titolare, lasciando fuori gran parte dei soliti protagonisti. Al loro posto, un gruppo di seconde linee che risponde con personalità e concretezza. La vittoria arriva anche grazie a un cambio tattico inaspettato: dal consueto 3-5-2 si passa a una disposizione più offensiva, con Zalewski e Correa liberi di agire alle spalle di Taremi. Proprio loro, gli outsider, si prendono la scena.
Un calendario difficile da decifrare fino in fondo
I tre punti conquistati a Torino non modificano solo la classifica. Spingono anche a riflettere sulle prossime mosse di Inzaghi. Lazio e Como si avvicinano all’orizzonte con motivazioni molto diverse, ma ugualmente pericolose. La squadra di Baroni ha mostrato una tenuta mentale notevole, rimanendo in partita fino all’ultimo anche contro la Juventus. Il Como di Fabregas, invece, prosegue un finale di stagione da sogno e non ha alcuna intenzione di fermarsi ora. L’Inter si trova davanti a un bivio: tornare a puntare sui titolari, rischiando di compromettere la marcia di avvicinamento alla finale di Champions, oppure insistere su chi ha appena dato risposte forti? Il dilemma è concreto, eppure, proprio la nuova leggerezza mostrata in campionato fa pensare a un cambio profondo nello spirito della squadra.
Un’ossessione spazzata via, Inzaghi ritrova l’Inter
Secondo La Gazzetta dello Sport, il vero turning point non si è visto in campo, ma nella testa. La svolta non è legata solo a un rigore, a un modulo o a un giocatore. A incidere, in modo forse sottovalutato, è stato il venir meno di un peso: quello dell’ossessione Triplete. Con l’Europa ancora aperta e la corsa Scudetto vissuta, forse solo fino a ieri però, ormai senza più pressioni, l’Inter ha smesso di inseguire l’impossibile. Da quel momento, la squadra è tornata a giocare con naturalezza, senza la paura di fallire. È questa nuova leggerezza mentale che potrebbe aver rimesso in moto il meccanismo.

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