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Inter: miglior attacco e sesta difesa, clamoroso in negativo il dato fatto registrare da un big
L’inizio di campionato dei nerazzurri fa discutere non poco: sotto accusa la fase difensiva che non sta rendendo secondo le aspettative.
Il giornalista Paolo Tomaselli sul Corriere della Sera si focalizza sulle differenze dell’Inter di quest’anno rispetto a quella della passata stagione. “Il miglior attacco e la sesta difesa. L’Inter double face si gode il secondo posto a due punti dal Napoli dopo il primo mini filotto di tre vittorie fra campionato e Champions, ma ha un piccolo tarlo che non riesce a scacciare: quello di non essere ancora la squadra dell’anno scorso, d’acciaio in difesa e spietata in attacco”.
“Inzaghi giustamente pone l’accento sulla reazione e sulla crescita, evidente, della sua squadra. Ma non dribbla le criticità, anche perché la sua Inter ha subito ben 5 gol su 9 dopo il minuto 80, un’abitudine nuova, che rischia di diventare un vizio”.
I motivi della flessione
“Ma quali sono le cause di questo rendimento al di sotto degli standard a cui i nerazzurri erano abituati? Premesso che quegli stessi standard (22 gol appena al passivo) erano quelli di una squadra da record, quindi difficili da replicare, i primi a chiederselo sono proprio Inzaghi e i suoi giocatori. […] Già perché se ci sono errori di fase difensiva, come i 3 gol molto simili presi di testa con cross dal lato sinistro contro Monza (Dany Mota), Milan (Gabbia) e Udinese (Kabasele), ci sono responsabilità individuali ben distribuite e un numero troppo elevato (addirittura 113 col Torino) di palle perse da una squadra che prende gusto ad attaccare anche coi difensori, ma presta il fianco. Quel che interessa a Inzaghi è che ci sono sicuri margini di miglioramento e che Barella sta rispettando la tabella per rientrare dopo la sosta”.
I dati su cui riflettere
“I troppi gol presi (9) e tanti gol sbagliati (2 gol con 17 tiri per Lautaro) hanno fatto perdere a Inzaghi 4 punti contro Monza e Genoa e i rischi contro Udinese e Torino non sono passati inosservati, anche se la batosta del derby sembra alle spalle”.
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