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Inter, l’addio che fa più male: tifosi devastati

Per i nerazzurri di Beppe Marotta non è certo un periodo da ricordare. A Milano tira una brutta aria e i tifosi ne sono usciti completamente devastati.
L’Inter di Cristian Chivu non è certo nella settimana delle buone notizie. Il campionato è iniziato con il piede sbagliato, a causa della sconfitta casalinga contro l’Udinese, un passo falso che ha messo subito in chiaro come la corsa allo scudetto non sarà affatto in discesa. A complicare ulteriormente lo scenario ci sono le ultime mosse di mercato, con l’arrivo di Manuel Akanji dal Manchester City, un colpo che ha già fatto discutere e sollevato più di un interrogativo tra tifosi e addetti ai lavori. Il difensore svizzero è un profilo di esperienza internazionale, ma molti si chiedono se non sarebbe stato più logico confermare Benjamin Pavard, ceduto al Marsiglia proprio nei giorni conclusivi della finestra estiva. Un addio che ha lasciato più di qualche rimpianto, anche alla luce delle difficoltà incontrate dal reparto arretrato nelle prime uscite stagionali. La sensazione è che la scelta sia stata dettata da esigenze economiche e di bilancio più che da valutazioni puramente tecniche, e questo ha inevitabilmente acceso il dibattito attorno alla dirigenza.
La sosta per le Nazionali arriva forse nel momento giusto per i nerazzurri. Con un calendario fitto e avversari che hanno già messo in mostra un passo superiore, Chivu avrà l’occasione di lavorare per cementare il gruppo, recuperare energie e cercare soluzioni tattiche più efficaci. La priorità resta quella di ritrovare solidità difensiva, ma anche di spegnere sul nascere le polemiche interne che rischiano di minare l’entusiasmo del gruppo. Eppure, a distogliere la concentrazione dall’aspetto puramente calcistico, ci sono anche i fattori esterni. Tra questi, uno in particolare riguarda lo stadio che l’Inter condivide con il Milan, e che rischia di vivere settimane cruciali per il proprio futuro.
Simonelli lancia l’allarme: “San Siro mi preoccupa tantissimo”
Il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, al termine dell’assemblea del 2 settembre, ha acceso i riflettori su una questione che riguarda da vicino anche l’Inter: San Siro. Secondo il numero uno della Lega, allo stato attuale l’impianto milanese non è in grado di ospitare le partite degli Europei del 2032. Mi preoccupa tantissimo, ad oggi se non succede qualcosa di diverso gli Europei non potranno essere ospitati a Milano – ha dichiarato Simonelli, lanciando un vero e proprio grido d’allarme. Il presidente ha parlato di un’occasione che l’Italia non può permettersi di sprecare: “Fare un Europeo in Italia senza farlo a San Siro, che è considerato la Scala del Calcio, è una sconfitta per l’Italia“. Un pensiero che evidenzia la necessità di passare dalle buone intenzioni ai fatti concreti. Siamo tutti allineati ma speriamo che questo allineamento di pensiero si concretizzi anche in un allineamento di azione perché non basta pensare bene ma bisogna agire – ha aggiunto Simonelli.
Il destino di San Siro è dunque al centro di un dibattito che coinvolge istituzioni, club e opinione pubblica. Per l’Inter, già alle prese con problemi di campo e con una tifoseria divisa sulle scelte societarie, si tratta di un ulteriore fronte di incertezza. Le prossime settimane, con la scadenza del 30 settembre indicata da Simonelli, saranno decisive per capire se Milano potrà conservare uno dei simboli più iconici del calcio mondiale all’interno della manifestazione continentale.
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