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Inter in finale: perché per molti è un miracolo (e non solo per il risultato)

I nerazzurri sono arrivati in finale di Champions League, alzi la mano chi se lo aspettava ad inizio stagione o anche dopo le 3 sconfitte di fila di aprile.
Da fuori sembra quasi semplice, ma chi conosce le dinamiche interne al mondo del calcio sa quanto sia complicato costruire qualcosa che duri nel tempo senza una pioggia di milioni. L’Inter ci è riuscita. Lo si capisce osservando la crescita costante di una squadra che oggi detta legge anche in Europa. Non si tratta soltanto di un momento felice, ma di un piano preciso, avviato anni fa, quando il club ha cominciato, a causa di contingenze esterne, a scegliere giocatori con intelligenza, allenatori capaci di far rendere ogni risorsa e una struttura dirigenziale solida. Il merito va diviso tra Inzaghi, il suo staff e una dirigenza che ha saputo muoversi nel caos economico senza mai perdere la rotta. Da giugno in poi tutto questo cambierà.
Un progetto costruito con metodo
Ma per ora focalizziamoci sul presente: il valore reale di questo progetto si misura nel confronto con i giganti d’Europa. I nerazzurri sono riusciti a eliminare nell’ordine Feyenoord, Bayern Monaco e Barcellona, arrivando così alla seconda finale di Champions in tre anni. Tutto ciò con una rosa dal costo sorprendentemente basso: 291,3 milioni di euro. Una cifra che colloca l’Inter tra le tre finaliste meno costose dell’ultimo decennio. Meglio ha fatto solo l’Inter del 2023 e l’Atletico Madrid del 2016. Non si tratta di casualità, ma della prova concreta di quanto il lavoro fatto abbia superato ogni previsione. Basti pensare che diciassette delle ultime venti squadre arrivate in finale avevano investito più dei nerazzurri. La strategia si è basata su scelte razionali e colpi a basso costo che si sono rivelati decisivi.
Un confronto che dice tutto
Il divario con l’altra finalista, il Paris Saint-Germain, fa impressione. I francesi hanno speso quasi 700 milioni per costruire la propria rosa, mentre l’Inter ne ha spesi meno di 80 solo nell’ultima stagione. Il costo totale del PSG è quasi dieci volte superiore a quello di una squadra che si appresta a contendergli il trofeo più importante d’Europa. Il Corriere dello Sport ricorda anche come progetti basati sul denaro, come quelli del City o del PSG negli ultimi anni, abbiano spesso fallito nei momenti decisivi. L’Inter, al contrario, ha dimostrato che si può competere – e vincere – anche con meno. La finale ora è una pagina che aspetta di essere scritta, ma i numeri elencati fanno capire che quello dell’Inter è un vero e proprio miracolo.

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