Inter in crisi? Le parole di Bergomi svelano un problema insospettabile

Cosa sta succedendo davvero all’Inter? Un dettaglio nascosto potrebbe spiegare il calo improvviso della squadra di Inzaghi.

Beppe Bergomi, ospite fisso a Sky Calcio Club, ha espresso considerazioni incisive sul momento dell’Inter. L’ex difensore ha sottolineato quanto la squadra di Simone Inzaghi stia affrontando ostacoli sempre più complessi. Gli avversari, ad esempio, mostrano una maggiore organizzazione tattica. Secondo Bergomi, il Napoli ha dimostrato proprio questo nell’ultimo confronto, costringendo l’Inter a cercare soluzioni diverse rispetto al passato. L’aumento della competitività tra le big ha ridotto il margine d’errore, facendo emergere nuove fragilità in una squadra che l’anno scorso riusciva a gestire con più sicurezza certi momenti della gara. Qualsiasi paragone con quanto fatto la scorsa stagione, sostiene lo Zio, vede la squadra di quest’anno perdente. C’è da dire però che, se si guarda con attenzione, la situazione non è affatto così brutta: c’è un aspetto che fa decisamente ben sperare.

La stanchezza e gli infortuni incidono sul rendimento

L’analisi di Bergomi tocca un punto cruciale: la condizione fisica dei giocatori. Le numerose assenze per infortunio hanno costretto l’allenatore a chiedere straordinari ai titolari finendo per logorarli gradualmente. Calciatori che l’anno scorso facevano la differenza con continuità, ora faticano a mantenere lo stesso livello. Questo ha avuto ripercussioni anche sulla varietà delle soluzioni offensive, con l’Inter che ha trovato il gol quasi esclusivamente su palla inattiva nelle ultime partite. Le difficoltà aumentano quando gli avversari scelgono di aggredire alti, lasciando pochi spazi e costringendo l’Inter a un possesso palla più sterile.

Il vero problema dei nerazzurri

L’Inter sembra aver perso l’effetto sorpresa: le squadre avversarie ormai conoscono a memoria i movimenti dei nerazzurri. Questo indica che il vero limite risiede nella fatica a trovare soluzioni alternative. Secondo Bergomi, il cambio di passo non dipenderà solo dal recupero degli infortunati, ma dalla capacità della squadra di reinventarsi, trovando nuovi meccanismi per sorprendere chi ormai conosce troppo bene il loro gioco.