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Inter: il problema si chiama seconde linee? La risposta non è così scontata

Una sconfitta che fa riflettere: Pardo analizza le cause della debacle dell’Inter contro la Fiorentina sottolineando un aspetto paradossale.
La sconfitta contro la Fiorentina ha scosso l’Inter: il telecronista Pierluigi Pardo a Tutti Convocati però ci ha tenuto a sottolineare che ci sono delle differenze rispetto al recupero celeberrimo perso contro il Bologna. Secondo il giornalista, infatti, la prestazione dei nerazzurri al Franchi non è stata influenzata da un errore individuale o da una sottovalutazione dell’avversario, come accaduto contro i rossoblu. Pardo ha parlato di una squadra “svuotata e stanca”, che in avvio di secondo tempo sembrava in attesa di un’occasione per colpire, ma che non è mai riuscita a cambiare ritmo. Il giropalla lento e statico ha permesso alla Fiorentina di emergere, creando una partita che, secondo Pardo, deve far riflettere l’Inter.
Il turnover incompleto e le seconde linee: il vero problema dell’Inter
Pardo ha anche sottolineato come il turnover effettuato da Inzaghi fosse giustificato, soprattutto considerando la difficoltà della partita contro il Milan, ma ha messo in evidenza un aspetto importante: le seconde linee dell’Inter non stanno rispondendo come dovrebbero. Nonostante il buon lavoro fatto in Champions League con le formazioni alternative, la squadra non è riuscita a replicare lo stesso successo in Serie A, dove la qualità e l’intensità sono sembrate insufficienti. Le riserve che hanno avuto spazio nella trasferta contro la Fiorentina, non hanno inciso, lasciando la squadra vulnerabile in un match che, almeno sulla carta, sembrava alla portata.
Il paradosso dell’Inter
Secondo Pardo, la sconfitta non deve oscurare il quadro generale, ma deve servire come spunto di riflessione. L’Inter ha vissuto un girone di Champions straordinario, con le seconde linee che hanno dato il meglio, mentre in Serie A si sono registrati risultati altalenanti. Il cuore del problema, dunque, sembra risiedere nell’incapacità di gestire al meglio una rosa che, seppur forte, non sembra ancora in grado di rispondere alle sfide più complicate.

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