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Inter: il nuovo stadio può essere San Siro, ecco perché
Negli ultimi mesi si era parlato spesso della ristrutturazione di San Siro anche se questa è resa difficile dal vincolo che entrerà in funzione l’anno prossimo.
In una mossa che potrebbe segnare una svolta significativa per il futuro dello storico stadio San Siro, i vertici dell’Inter, del Milan e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, hanno incontrato Emanuela Carpani, la soprintendente dei Beni Culturali, per discutere del possibile vincolo sul secondo anello dello stadio.
La volontà dei club
Il desiderio di Inter e Milan è quello di buttare giù San Siro per costruire nella stessa zona il nuovo impianto; il vincolo sul secondo anello dello stadio renderebbe però impossibile questa operazione. La cosa però potrebbe cambiare. I due club hanno comunicato che non intendono ristrutturare lo stadio per i costi troppo elevati che comporterebbe ciò.
La svolta
Qualche giorno fa è avvenuto un incontro tra i rappresentanti dei due club milanesi, il primo cittadino della metropoli meneghina e la soprintendente Carpani; questo ha rappresentato un momento chiave nella lunga trattativa relativa al futuro di San Siro. La discussione ha focalizzato l’attenzione sul secondo anello dello stadio, con Carpani che ha lasciato intravedere la possibilità di un compromesso: sebbene parte del secondo anello possa dover essere sacrificata, mantenere un segmento rappresentativo potrebbe consentire di preservare l’identità di San Siro all’interno di un contesto rinnovato.
Il vincolo della discordia
Nonostante il secondo anello del Meazza non sia attualmente vincolato, dato che non ha ancora raggiunto il limite dei 70 anni che innescherebbe automaticamente la tutela, Carpani ha sottolineato la complessità di gestire uno stadio così stratificato storicamente. L’obiettivo è quindi quello di sviluppare un progetto architettonico di alta qualità, che sia in grado di preservare l’eredità di San Siro e allo stesso tempo rispondere alle esigenze della comunità locale.
Scenari futuri
La strada verso la realizzazione del progetto non è priva di ostacoli, ma l’incontro tra le parti è stato descritto come costruttivo. La necessità di evitare lo spostamento delle due squadre in altre sedi evidenzia l’urgenza di trovare una soluzione che preservi il valore storico e culturale di San Siro, pur rispondendo alle esigenze di modernizzazione e sostenibilità ambientale. La possibilità di un ritorno al progetto del 2019 rappresenta un’opportunità per tutte le parti di collaborare verso un obiettivo comune, che tenga conto del patrimonio culturale, dell’integrità architettonica e dell’implementazione di spazi verdi e servizi per la comunità.
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