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Inter, il mese della verità. La tabella di Inzaghi e gli obbiettivi decisi con la squadra
Da giovedì a Firenze fino alla sfida col Napoli, febbraio sarà il mese probabilmente decisivo per la lotta scudetto. Inzaghi lo sa e chiede ai suoi uno sprint.
Il calendario inganna, ma solo chi non è dentro questa Inter. La tabella di marcia della squadra non guarda solo alla sfida con il Napoli di marzo, perché il momento decisivo è adesso. Ogni pedina ha lavorato per arrivare qui nelle condizioni migliori, con un campionato vissuto sempre in vetta e un’Europa che non ha tolto ma dato certezze. La testa è libera, le gambe girano, lo scudetto è un obiettivo concreto. Simone Inzaghi e i suoi giocatori ne hanno parlato chiaramente dopo l’ultima gara: bisogna accelerare subito, senza aspettare quella trasferta al Maradona. Il piano è chiaro, la squadra è pronta, la fame c’è. Il campo darà le risposte definitive, a partire dalle novità in programma per domani a Firenze, ma l’Inter ha deciso che questo febbraio sarà il suo mese.
Venti giorni a testa bassa
Il primo passo di questa corsa passa da Firenze. Un’occasione da sfruttare per agganciare la vetta e iniziare il rush verso marzo con la spinta giusta. Con la classifica sistemata, poi, ogni scontro diretto assumerà un altro valore. Il calendario non lascia margini di errore, perché nel giro di venti giorni l’Inter si giocherà tutto. Vincere domani darebbe la spinta ideale in vista della trasferta contro la Juventus, una tappa obbligata per chi vuole puntare al titolo. Il tecnico ha fatto i conti con i suoi uomini e il messaggio è stato chiaro: servono dieci partite perfette da qui alla fine del campionato, ma quelle di febbraio valgono doppio. Si vince a maggio, certo, ma si può perdere molto prima. L’energia c’è, i nuovi innesti hanno dato qualità, gli equilibri sono solidi. La squadra è convinta di avere il controllo del proprio destino.
Buone notizie e determinazione
Il segnale più importante arriva da un dato storico. Se domani l’Inter dovesse battere la Fiorentina, la Serie A avrebbe due capoliste campioni d’inverno con gli stessi punti, un evento mai accaduto nell’era dei campionati a venti squadre. Una dimostrazione di quanto questo torneo sia equilibrato e di quanto ogni dettaglio possa fare la differenza. Per Inzaghi, poi, c’è un’arma in più: una rosa finalmente al completo. Il derby ha riportato in campo pedine fondamentali come Calhanoglu e Acerbi, ma soprattutto ha mostrato quanto siano stati preziosi i mesi passati a gestire le forze. Zalewski si è preso spazio, Bisseck è ormai una certezza, le alternative non mancano. Se c’era un momento giusto per affondare il colpo, quel momento è arrivato.
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