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Inter: ecco perché Chivu è l’uomo giusto, l’ex si espone anche su Luis Henrique

Maicon ha fatto visita all’Inter durante il ritiro negli Stati Uniti e ha detto la sua sul nuovo ciclo nerazzurro.
L’Inter si prepara al debutto nel Mondiale per Club con i primi allenamenti nel quartier generale della UCLA, in California; l’allenamento di ieri ha già dato grosse indicazioni interessanti. In questi giorni, a sorpresa, è comparso un volto che ha segnato un’epoca della storia nerazzurra: Maicon. L’ex terzino del Triplete ha voluto salutare vecchi amici e dare un segnale di vicinanza in un momento cruciale. Accolto con grande affetto, ha trascorso del tempo con lo staff e i giocatori, ricevendo un caloroso benvenuto anche da Cristian Chivu, suo ex compagno di squadra e oggi nuovo allenatore dell’Inter. Un legame solido, costruito in anni di battaglie condivise.
Riflessioni sincere sull’allenatore Chivu
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Maicon ha parlato apertamente della scelta di affidare la panchina a Chivu. Per lui non ci sono dubbi: l’ex difensore ha tutto per riuscire. Ha raccontato come già quando giocava, Chivu mostrasse caratteristiche da tecnico, con letture lucide, parole efficaci e una forte personalità nei momenti decisivi. Secondo Maicon, l’esperienza vissuta negli spogliatoi e la conoscenza diretta di allenatori come Mourinho forniscono a Chivu una base più solida di quanto dicano i numeri delle sue panchine. Il suo approccio umano e la capacità di gestire pressioni e componenti psicologiche lo rendono, per Maicon, l’uomo giusto nel momento giusto.
Luis Henrique secondo l’ex terzino
Maicon, infine, ha speso parole molto chiare su Luis Henrique, uno degli acquisti più recenti. Il brasiliano, a suo dire, ha talento puro, dribbling naturale e grande imprevedibilità. Maicon ha voluto sottolineare un punto fondamentale: servirà imparare presto quanto sia diverso il calcio italiano, soprattutto in fase difensiva. Il paragone con Carlos Augusto, suo connazionale già inserito nella squadra, è stato diretto. La fantasia non manca, ma solo con equilibrio tattico potrà fare il salto di qualità.
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