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Inter: dubbi anche sull’adattabilità di Carboni al calcio di Inzaghi
I nerazzurri non hanno ancora preso una decisione riguardo il futuro dell’argentino, il rischio di sbagliare mossa non è così basso.
Problemi così vorrebbero averne in tanti, ma il dilemma per l’Inter resta. Sono Carboni ardenti, ci gioca così la Gazzetta dello Sport facendo riferimento al cognome dell’argentino.
La situazione
Valentin dopo una convocazione che ha in parte sorpreso (piacevolmente) gli stessi dirigenti nerazzurri ora rischia di giocare e da protagonista la Coppa America con l’Argentina di Messi, Lautaro ed Alvarez. Il 19enne figlio dell’ex Catania Ezequiel infatti ha stregato il c.t. Lionel Scaloni che lo ha tenuto nella lista definitiva dei 26 e lo ha lanciato dal 1’ nell’ultimo test, il 4-1 sul Guatemala in cui il ragazzo si è guadagnato tanti complimenti e anche il rigore poi trasformato da Lautaro.
Il grande dubbio
Il prezzo del calciatore, attualmente stimato tra i 25 e i 30 milioni di euro dopo un’offerta rifiutata dalla Fiorentina a gennaio, potrebbe ulteriormente incrementarsi. Una sua eventuale cessione offre ai nerazzurri la possibilità di reinvestire su un attaccante più affermato ma emergono timori sul fatto che Carboni possa diventare un fuoriclasse lontano da Milano: il rimpianto sarebbe enorme.
Perché cederlo
Al termine della Coppa America, l’Inter prenderà una decisione definitiva. Secondo la Gazzetta dello Sport finora era prevalente la voglia di sacrificarlo. Mantenerlo in rosa potrebbe far perdere un anno all’attaccante perché di fatto sarebbe la quinta punta in organico. Ci sarebbero poi anche incognite di carattere tattico: Carboni potrebbe adattarsi come seconda punta nel 3-5-2 di Simone Inzaghi a meno che quest’ultimo non passi ad un più offensivo 3-4-1-2, modulo adottato finora solo a gara in corso in situazioni di svantaggio.
Come mantenerne il possesso
Ci sarebbero alcune soluzioni che permetterebbero di rimandare il problema: un prestito a squadre come il Monza o una cessione a titolo definitivo con clausola di riacquisto. Quest’ultima ipotesi resta difficile per il costo del cartellino elevato già in partenza: la recompra andrebbe fissata a cifre enormi.
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