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Inter disperata, Marotta si mangia le mani: ha sbagliato tutto

Per l’Inter arriva la prima sconfitta in campionato, ko interno con l’Udinese che pesa come un macigno e sa di rimpianto.
Il campionato è appena iniziato ma a Milano l’atmosfera non è già delle più serene. Dopo una stagione in cui l’Inter aveva lasciato più di qualche rimpianto, ci si aspettava che il nuovo corso con Cristian Chivu alla guida potesse portare una ventata di entusiasmo.
Invece, senza ombra di dubbio, la caduta in casa contro l’Udinese ha complicato i piani, regalando ai tifosi una delusione che nessuno si sarebbe aspettato così presto.
Inter: l’errore di Marotta si paga caro
Non è solo la sconfitta a far rumore, anche se perdere a San Siro contro un’avversaria considerata alla portata brucia sempre. È soprattutto la sensazione di un’occasione gettata via, di una leggerezza che rischia di avere ripercussioni nel lungo periodo.
Già perché, oltre al risultato, c’è stato un dettaglio che non è sfuggito agli occhi più attenti e che ha fatto infuriare Marotta e lo stesso Chivu.
Il migliore in campo, infatti, non è stato un attaccante capace di colpire con freddezza né un centrocampista che ha imposto la sua legge a metà campo, ma un difensore. Non un difensore qualsiasi, bensì Oumar Solet, colonna dell’Udinese e autentico muro insormontabile per gli attaccanti nerazzurri.
Solet ha guidato la retroguardia bianconera con una sicurezza disarmante, neutralizzando le sortite offensive dell’Inter e impressionando per letture, fisicità e freddezza nei momenti cruciali.
E qui nasce il vero rammarico. Già, perché Solet era stato inserito nei radar dell’Inter durante l’estate. Marotta e la dirigenza avevano valutato a lungo la possibilità di rinforzare il reparto difensivo con un innesto giovane ma già pronto a confrontarsi con la Serie A ad alti livelli.
Solet rispondeva in pieno a quel profilo, tanto che più di una volta il suo nome era stato accostato con insistenza ai nerazzurri. Poi, come spesso accade nel calciomercato, le trattative hanno preso un’altra piega e alla fine si è deciso di non affondare il colpo, lasciando la rosa così com’era.
La scelta, col senno di poi, pesa eccome. Perché proprio il giocatore che avrebbe potuto vestire la maglia nerazzurra si è rivelato decisivo nel consegnare i tre punti all’Udinese e nel far cadere l’Inter già alla prima difficoltà.
Un paradosso che ha lasciato l’amaro in bocca non soltanto ai tifosi, ma anche a Marotta e Chivu, consapevoli di aver lasciato scappare un’occasione che forse non si ripresenterà così facilmente.
Il calcio, si sa, vive anche di episodi e di rimpianti. L’Inter dovrà essere brava a trasformare questa delusione in energia positiva, evitando che il primo stop diventi l’inizio di una crisi. Però il campanello d’allarme è suonato forte e chiaro: se davvero si vuole restare agganciati alla corsa scudetto, certi errori di valutazione non possono più essere commessi.
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