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Inter, critiche forti alla nomina di Chivu

Nel suo editoriale per Sportitalia, Gianluigi Longari analizza con durezza la scelta dell’Inter per la panchina dopo l’addio di Simone Inzaghi.
L’addio di Simone Inzaghi all’Inter, secondo molti, era scritto da tempo. Nonostante i tentativi della dirigenza di convincerlo a restare, il tecnico aveva già preso la sua decisione prima del vertice ritenuto risolutivo anche se il presidente ha smentito questa versione dei fatti.
L’Inter rinuncia a soluzioni ambiziose
Secondo Gianluigi Longari, nonostante la situazione d’emergenza, l’Inter avrebbe comunque potuto percorrere strade più ambiziose. L’editorialista sottolinea come siano mancate il coraggio e la progettualità per tentare un colpo di livello. La società ha invece optato per una soluzione definita “di ripiego”. Una scelta che, secondo Longari, nasce da una logica semplice e pericolosa: improvvisazione tecnica può tradursi in stagione fallimentare. Il giornalista riconosce i meriti della dirigenza per il lavoro svolto negli ultimi anni, ma accusa apertamente la gestione del post-Inzaghi di scarsa visione. I vincoli economici hanno certamente limitato il margine d’azione, ma non giustificherebbero una decisione che rischia di compromettere quanto costruito.
Chivu come rischio calcolato, ma non per questo esente da critiche
La nomina di Cristian Chivu viene presentata da Longari come una scommessa poco solida. Il tecnico romeno ha alle spalle solo tredici presenze in Serie A. La chiamata viene letta non come scelta convinta, ma come soluzione interna dettata dall’urgenza e dalla mancanza di alternative. Longari non ne mette in dubbio la conoscenza dell’ambiente o il legame con il progetto tecnico, ma denuncia l’assenza di esperienza ad alti livelli e mette in guardia da una fiducia forse eccessiva nelle idee moderne del nuovo allenatore. Il rischio, secondo l’editorialista, è che l’Inter, rinunciando ad affrontare il cambiamento con decisione, possa finire per pagarne il prezzo sul campo, trasformando una fase di transizione in un vero e proprio crollo tecnico e psicologico.
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