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Inter, Capello fa il punto della situazione immedesimandosi in Inzaghi… ed in Marotta

Il futuro di Simone Inzaghi resta incerto dopo la finale persa contro il PSG. Fabio Capello analizza le sue parole e lancia un messaggio chiaro all’Inter.
Il futuro di Simone Inzaghi resta uno dei temi centrali in casa Inter dopo la sconfitta in finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain. Il tecnico nerazzurro non ha sciolto le riserve sul suo destino nella conferenza post-partita, alimentando le voci su una possibile separazione. In attesa di un incontro decisivo con la dirigenza, previsto entro domani, anche le reazioni esterne cominciano a pesare nel dibattito. Tra le opinioni più autorevoli spicca quella di Fabio Capello, che ha vissuto da protagonista momenti simili in carriera.
Le parole di Inzaghi accendono nuovi sospetti
In un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Capello ha analizzato le dichiarazioni rilasciate da Inzaghi dopo il ko europeo. Secondo l’ex allenatore, il modo in cui il tecnico nerazzurro ha risposto alle domande post-finale lascia trasparire qualcosa di inusuale: “Mi sembrano un po’ l’anticamera di un addio”, ha dichiarato Capello. A suo avviso, in una situazione simile avrebbe usato toni più battaglieri per andare avanti motivando il gruppo facendo leva sulla prossima opportunità offerta dal Mondiale per club. Una risposta più netta sarebbe stata il segnale di voler ripartire immediatamente, con determinazione e senza incertezze.
Capello non ha dubbi: per restare serve una scelta netta
Capello, senza troppi giri di parole, ha spiegato cosa farebbe al posto di Inzaghi. La soluzione, per lui, passa da una chiamata diretta a Marotta: “Ditemi dove devo firmare e andiamo avanti insieme”. Se invece l’allenatore decidesse di accettare la proposta dell’Al Hilal, per Capello il motivo sarebbe puramente economico. In questo scenario, la delusione per la sconfitta verrebbe superata dal richiamo di un’offerta molto ricca. Il nodo, però, resta anche il rapporto con la tifoseria. Capello si è chiesto se questo legame potrà davvero reggere dopo la seconda finale persa in tre anni. In caso di addio, ha concluso, l’Inter avrà comunque già pronto un piano alternativo. Secondo lui, Marotta non si farà trovare impreparato: servirà un allenatore capace di lavorare su un sistema consolidato, modellato sul 3-5-2 costruito in questi anni.
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