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Inter-Cagliari, tutti aspettavano quel momento… ma non è mai arrivato

Anche ieri ad un certo punto sembrava poter succedere un qualcosa che ultimamente capita spesso ai nerazzurri.
La sfida contro il Cagliari non si annunciava complicata sulla carta, ma le insidie si nascondevano nei dettagli. L’Inter veniva da una battaglia ad altissima intensità contro il Bayern Monaco e poteva anche essere condizionata dal pensiero del ritorno, che si gioca già mercoledì. In mezzo, una serata di campionato dall’aria apparentemente tranquilla, resa però pericolosa dalla stanchezza e da un avversario affamato di punti. Il pericolo di un rilassamento, mentale o fisico, aleggiava forte, soprattutto considerato quanto accaduto in tempi recenti e non solo.
Turnover massiccio, ma squadra subito sul pezzo
Inzaghi ha stravolto la formazione iniziale, lasciando fuori colonne come Pavard, Acerbi, Bastoni, Darmian, Mkhitaryan e Thuram e nonostante questo, la squadra ha risposto presente. La partenza è stata immediata, rabbiosa, con due gol nella prima mezz’ora e una serie di occasioni per chiudere la gara ancora prima dell’intervallo. L’atteggiamento ha colpito anche per la continuità: nessun calo evidente, nemmeno dopo il gol del Cagliari con Piccoli. Al contrario, l’Inter ha ricominciato a spingere, trovando subito la rete della sicurezza. Una prestazione lucida, attenta, matura.
Messaggio chiaro al Napoli e al campionato
Nonostante una squadra abbastanza rimaneggiata, condizionata dal dispendio enorme in Champions e in condizioni ambientali che potevano risultare sfavorevoli, l’Inter ha mostrato concentrazione, qualità e fame: non è successo quanto capitato a Parma e parzialmente con l’Udinese. Il messaggio è arrivato forte anche al Napoli, chiamato a vincere per non perdere ulteriore terreno. La Gazzetta parla di “messaggio intimidatorio”, perché ora l’Inter fa paura non solo per i titolari, ma per la profondità di un gruppo che risponde sempre.

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