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Inter: 3 indizi sono una prova, ecco su cosa dovrà lavorare Inzaghi
L’allenatore nerazzurro dovrà fare in modo che i suoi ritrovino la cattiveria agonistica della passata stagione e dovrà fare scelte più accurate in materia di turnover.
Il giornalista della Gazzetta dello Sport Luigi Garlando sulla rosea ha sottolineato i problemi che l’Inter sta riscontrando in generale in questo inizio di campionato. “L’Inter resta il maratoneta più pronosticato, per qualità di rosa e di gioco, ma non corre più come prima. Ha approcciato male 3 partite su 5 (Genoa, Monza, Milan), i ritocchi di formazione preventivi (Monza) e successivi (derby) al partitone di Manchester, sono costati 5 punti”.
La missione dell’allenatore
“Fame e turnover: sono queste le battaglie che dovrà vincere Inzaghi. La fatica di Manchester era molto più di un alibi, ma non c’entra con l’inizio di partita molle. Al 1’ nessuno è stanco. All’inizio dei due tempi i nerazzurri camminavano e, distratti, hanno concesso occasioni. La testa non ha trasmesso ferocia alle gambe. Il calendario impone rotazioni necessarie, ma vanno calibrate col bilancino del farmacista, miscelate ad arte, per intaccare il meno possibile la competitività della squadra”.
Le accuse
“Non è successo a Monza, dove è stato estirpato il polo creativo (Bastoni, Barella, Calhanoglu) e soprattutto nel secondo tempo del derby, quando è stata chiamata fuori tutta la mediana, come una linea di hockey. Uno tra Barella, guerriero da derby (in realtà è stato sostituito per infortunio, ndr), e Calha, ex elettrico, spiriti orgogliosi capaci di andare oltre la fatica, deve restare in campo. Il Milan ha passeggiato sulle tenere riserve. Fame e turnover: l’Inter si gioca tutto qui. E con i gol di Lautaro che, da marzo, ha segnato solo al Frosinone”.
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