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Indagine Ultras, atti in procura. Qual’ è la posizione dei tesserati Inter?
L’avvenuta trasmissione degli atti alla procura federale da il via ai lavori della giustizia sportiva e, tra ipotesi accusatorie e possibili sanzioni la situazione è questa.
Nel cuore di Milano, un’indagine mai vista prima scuote le fondamenta del calcio italiano. La Procura della Repubblica milanese ha messo sotto la lente d’ingrandimento le attività di gruppi ultras legati alle due squadre simbolo della città, Inter e Milan, in un’operazione denominata “Doppia Curva”.
La questione, che ha condotto all’arresto di 19 persone fino a questo momento, solleva interrogativi sul ruolo degli ultras nel calcio moderno e sulle possibili conseguenze per i club coinvolti. Mentre la giustizia penale procede nel suo corso, la giustizia sportiva inizia a occuparsi del caso, promettendo sviluppi che potrebbero influenzare il futuro delle due squadre milanesi.
Un mare di informazioni sotto esame
Nello scorso ottobre la giustizia sportiva è ufficialmente entrata nel dibattito, con il Procuratore federale Giuseppe Chinè che ha ricevuto gli atti dell’indagine milanese. Con 12 mila pagine di interrogatori e intercettazioni, il materiale raccolto dalla Procura di Milano offre una visione dettagliata delle attività svolte dai gruppi ultras associati ad Inter e Milan. Gli atti, ora consegnati alla Procura Federale della Figc, aprono nuove prospettive sul coinvolgimento di tesserati e dirigenti dei club, con la possibilità di sanzioni sportive che variano da multe a penalizzazioni di punti.
Le ipotesi accusatorie e le possibili sanzioni
L’analisi degli atti richiederà tempo e pazienza per identificare eventuali violazioni del Codice di Giustizia Sportiva. La legge prevede che, nel caso in cui i tesserati siano coinvolti in condotte illecite, i club possano essere ritenuti responsabili sia direttamente che oggettivamente, con sanzioni che possono andare dal pagamento di multe alla penalizzazione di punti nel campionato. In questo scenario, le testimonianze di figure chiave come Simone Inzaghi, Javier Zanetti ed Hakan Calhanoglu, nonché di giocatori attuali di entrambe le squadre, acquisiscono un’importanza cruciale nell’identificare la natura delle relazioni intercorse tra i tesserati e gli ultras.
La giustizia sportiva al lavoro
L’operazione Doppia Curva segna un punto di svolta nell’approccio della giustizia sportiva verso il fenomeno ultras e le operazioni illegali ad esso collegate. Mentre la legge statale si occupa di crimini specifici come associazione per delinquere ed estorsione, il Codice di Giustizia Sportiva della Figc si concentra sul mantenimento di principi di lealtà e probità all’interno dello sport. La gravità delle accuse solleva interrogativi non solo sull’impatto immediato sui club coinvolti, ma anche sulle possibili riforme future riguardanti il rapporto tra società sportive e gruppi di tifosi organizzati. La storia recente ricorda il caso della Juventus e del suo rapporto con gli ultras della Curva che si concluse con significative sanzioni finanziarie e la richiesta di pene detentive per i dirigenti coinvolti.
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