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Inchiesta ultras: ha parlato Inzaghi, ecco com’è andata
Giornata importante per quel che riguarda l’inchiesta che ha portato all’arresto di 19 ultras delle squadre milanesi.
Nelle intricate maglie delle relazioni fra il mondo del calcio e quello degli ultras, capita a volte che figure preminenti vengano coinvolte in indagini non per reati commessi, ma per chiarimenti legati a vicinanze o conoscenze.
È il caso di Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter, interrogato dagli inquirenti in qualità di persona informata sui fatti in relazione a una richiesta di biglietti per la finale di Champions League.
Il fatto
La vicenda prende piede da una richiesta di biglietti indirizzata a Inzaghi da Ferdico, ex capo della Curva Nord, evidenziando un ponte diretto fra il mondo ultras e quello del calcio professionistico che ha destato l’interesse delle autorità. I fatti si sono sviluppati in un contesto di stretta osservazione mediatica e giudiziaria.
L’interrogatorio
Come riporta la Gazzetta dello Sport, stamattina si è tenuto l’incontro fra Inzaghi e gli investigatori della Squadra Mobile di Milano in una location discreta, lontano dal trambusto cittadino e dai riflettori che di solito illuminano il mondo del calcio, a riprova della delicatezza delle questioni trattate. Nonostante la presenza di telecamere e giornalisti, l’atmosfera è stata mantenuta su toni riservati, con l’obiettivo di proteggere le informazioni sensibili e le persone coinvolte. L’allenatore all’incontro era insieme al Security Manager Gianluca Cameruccio e all’avvocato dell’Inter Angelo Capellini.
Ripresa delle attività sportive
Nonostante l’ombra delle indagini, la vita sportiva prosegue, con Inzaghi che, terminato l’incontro con gli inquirenti, ha fatto ritorno ad Appiano per dirigere il primo allenamento del post Inter-Torino.
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