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Inchiesta Doppia Curva: cosa ha evitato all’Inter una nuova stangata? La risposta è meno ovvia di quanto sembri

Sono arrivate pochi giorni fa le sanzioni definitive per quel che riguarda l’inchiesta sui rapporti che i tesserati nerazzurri intrattenevano con la parte calda del tifo.
L’inchiesta sportiva legata ai rapporti tra le curve organizzate di Inter e Milan e i rispettivi club ha portato a una lunga serie di sanzioni. Il focus dell’indagine si è concentrato sugli episodi avvenuti tra il 2022 e il 2023, con attenzione particolare alle modalità di contatto tra i vertici delle due società e i capi ultras. L’Inter ha deciso di chiudere rapidamente il procedimento, optando per la via del patteggiamento. A farne le spese sono stati in particolare Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, squalificati per una giornata. Le multe hanno colpito entrambi i club: 70 mila euro per l’Inter, 30 mila per il Milan. Altre sanzioni hanno coinvolto dirigenti come Javier Zanetti e Claudio Sala, quest’ultimo inibito per un mese. Anche gli SLO (Supporter Liaison Officer) di entrambi i club sono stati puniti, in misura simile. La squalifica del turco condiziona le scelte di Inzaghi per il match di stasera.
Nessuna squalifica per Marotta: cosa è successo davvero
In mezzo a queste decisioni, spicca l’assenza di provvedimenti contro Giuseppe Marotta. Il presidente dell’Inter, ascoltato dal procuratore Chiné, ha chiarito di aver incontrato gli ultras nel 2022 per ragioni legate alla sicurezza pubblica. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Marotta aveva avvisato in anticipo la Procura Figc e la Digos, muovendosi dunque con trasparenza. Questo comportamento ha convinto gli inquirenti a non procedere con alcuna sanzione nei suoi confronti. Diverso invece il caso di Javier Zanetti, punito con una multa ma non con un’inibizione: il suo ruolo è stato considerato secondario, legato più all’attività privata nei suoi ristoranti milanesi che a complicità attiva con i gruppi organizzati. Zanetti, infatti, si è limitato a partecipare a iniziative con famiglie e bambini, senza mai ricevere richieste precise dai tifosi.
Biglietti Champions, la verità sui rapporti coi tifosi
Un altro fronte dell’inchiesta riguardava la distribuzione dei biglietti per la finale di Champions League 2023 tra Inter e Manchester City. Anche in questo caso la Procura Federale ha analizzato a fondo le modalità di gestione da parte del club nerazzurro, con l’obiettivo di verificare eventuali favoritismi o supporti economici vietati dal Codice di Giustizia Sportiva. La conclusione è stata chiara: nessun aiuto finanziario, né diretto né indiretto, è stato fornito agli ultras. Il numero di biglietti a disposizione è stato aumentato, ma i sostenitori si sono rivolti regolarmente al sito UEFA per acquistare i tagliandi al prezzo ufficiale di 70 euro. Questo ha permesso all’Inter di evitare nuove sanzioni, almeno sul fronte europeo. La linea difensiva del club ha retto: trasparenza formale, niente accordi oscuri.

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