Notizie
In caso di rigori contro il Bayern… l’Inter punta su un asso nascosto

Tutti si concentrano sui rigoristi, ma ad Appiano c’è un dettaglio nascosto che potrebbe ribaltare le sorti in caso di parità nel doppio confronto col Bayern.
L’Inter grazie al il 2-1 dell’andata ha solo un piccolo vantaggio sul Bayern, ma ad Appiano Gentile si respira la tensione delle grandi occasioni. Ogni scenario viene preparato con cura, anche quelli meno desiderabili. Lo ha ammesso Inzaghi in conferenza: nessuno vorrebbe arrivare ai rigori, ma l’eventualità è reale, e ogni dettaglio può fare la differenza, basti pensare al motivo di una particolare scelta di formazione dell’allenatore italiano. Si lavora sulle certezze, si ripassano i fondamentali, si tengono a mente le partite già vissute in condizioni simili. Il gruppo appare concentrato, la condizione fisica è buona, ma nei momenti decisivi la freddezza pesa quanto le gambe.
Una lista di nomi non casuale
Nel caso in cui il ritorno con il Bayern si chiudesse in perfetta parità dopo 120 minuti, l’Inter si affiderà a una lista ben definita di rigoristi. Il primo nome non sorprende: Hakan Calhanoglu, vero specialista della squadra. Dietro di lui si posizionano Lautaro, che ha ritrovato fiducia dopo la rete dagli undici metri contro il Monaco, e Dimarco, il cui piede sinistro offre qualità e precisione. Mkhitaryan garantisce carisma nei momenti decisivi, Zalewski ha già colpito dal dischetto in contesti importanti, come nel 5-4 al Galles, mentre Taremi arriva con una lunga esperienza alle spalle: 69 rigori calciati, 59 trasformati. Ogni nome risponde a un profilo preciso: tecnica, lucidità, abitudine alla pressione. Nessuno è lì per caso.
L’uomo chiave potrebbe essere in porta
Ma la vera arma a sorpresa, come fa notare la Gazzetta dello Sport, potrebbe trovarsi tra i pali. Yann Sommer ha numeri che raccontano un’abilità non comune: ben 17 rigori parati in carriera. Tra i suoi capolavori anche quello a Jorginho, nel match decisivo per le qualificazioni al Mondiale 2022 che purtroppo noi italiani ricordiamo benissimo. L’anno scorso, dopo aver respinto il tiro di Nico Gonzalez a Firenze, rivelò di studiare minuziosamente ogni avversario. In quel caso non si trattò solo di istinto, ma di calcolo e conoscenza.

Riproduzione riservata © - NI
