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Il Parma di Chivu a raggi X: cosa aspettarsi dalla sua Inter

Cambiamento radicale per i nerazzurri in panchina: il nuovo allenatore ha poca esperienza ma ha già fatto vedere cose molto interessanti.
L’Inter sta vivendo giornate intense a livello dirigenziale, con diversi incontri utili a delineare la nuova guida tecnica per la prossima stagione. La svolta è arrivata nel pomeriggio di ieri, quando si è registrato un primo affondo concreto. La riunione si è protratta fino a tarda sera: si è parlato di linee guida, obiettivi, strategie da seguire e gestione del gruppo. La proprietà ha valutato anche aspetti economici e strutturali. Il confronto si è concluso positivamente e, già nelle prime ore di questa mattina, le parti torneranno a parlarsi per sistemare gli ultimi dettagli legati al contratto. Le sensazioni, filtrate dall’ambiente nerazzurro, lasciano intuire un’intesa molto vicina.
Manca solo la firma sul contratto
Christian Chivu sarà il nuovo allenatore dell’Inter. La dirigenza ha trovato l’accordo nelle scorse ore, dopo aver discusso in maniera approfondita programmi tecnici e idee future. Questa mattina verrà affrontato il tema dell’ingaggio e, salvo sorprese, arriverà anche la firma sul contratto biennale. Insieme a lui ci sarà Mario Cecchi, collaboratore storico di Inzaghi, che ha deciso di restare in Italia dopo aver riflettuto sull’ipotesi di seguire Inzaghi in Arabia.
Il tecnico scelto ha già sfidato grandi club italiani
La Gazzetta dello Sport analizza quanto fatto finora dal romeno sulla panchina del Parma. Nonostante una media punti non elevata (1,23), Chivu ha già dimostrato di saper gestire sfide complesse. Nel corso della sua ultima esperienza, ha battuto squadre come Juventus, Bologna e Atalanta, ottenendo anche pareggi contro Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina. La conoscenza del club e del settore giovanile è considerata un valore aggiunto, così come il profilo giovane, dinamico e vicino ai giocatori. Il nodo principale resta il confronto con i colleghi più esperti del campionato. L’ex difensore si troverà infatti per la prima volta ad incrociare ad alti livelli nomi del calibro di Conte, Allegri, Gasperini e Sarri. Un banco di prova di enorme difficoltà. La società ha scelto di puntare su una figura in costruzione, consapevole dei rischi ma anche delle potenzialità inespresse. Una decisione coraggiosa, che va in controtendenza rispetto alle abitudini dei top club italiani.
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