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Il paradosso di Frattesi, Longhi: “All’Inter non gioca perché è atipico, gli si addice essere giocatore part-time”
Il telecronista Bruno Longhi esprime il suo parere sul tanto discusso tema dell’impiego della mezzala in nerazzurro.
Davide Frattesi, centrocampista dell’Inter, è un caso particolare in queste settimane. Le sue ultime apparizioni con la maglia della Nazionale hanno sollevato un’ampia discussione sul suo utilizzo nel club milanese, interrogativo al quale Bruno Longhi, noto giornalista sportivo, ha cercato di dare una spiegazione.
Il paradosso
Nonostante abbia dimostrato di possedere notevoli capacità realizzative, trovando la via del gol sia a Parigi che contro Israele, Frattesi non sembra godere della piena fiducia di Simone Inzaghi. Questo ha suscitato perplessità, soprattutto alla luce delle sue brillanti prestazioni in ambito internazionale.
I motivi
Bruno Longhi su X ha offerto una chiave di lettura interessante per comprendere la scelta tecnica di Inzaghi. Secondo il giornalista, l’ex Sassuolo è un giocatore che, più che un centrocampista tradizionale (al momento non è eccezionale nel creare gioco e nel rompere quello avversario), mostra doti da vero e proprio incursore, dotato di un innato fiuto per il goal. Questa sua peculiarità lo renderebbe un elemento atipico all’interno dello scacchiere nerazzurro, meglio impiegato in una posizione che gli consenta di esprimere al meglio le sue qualità, senza però ricoprire un ruolo da titolare inamovibile.
Il ruolo di “jolly” per Frattesi
La visione di Longhi suggerisce quindi che Frattesi, pur con i suoi lampi di genio, possa trarre maggior beneficio da un utilizzo mirato, entrando a partita in corso per sfruttare la stanchezza degli avversari e puntare con maggiore efficacia verso la porta.
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