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Il nuovo ciclo parte dagli Stati Uniti: Chivu vuole già lanciare un segnale

L’Inter si prepara al Mondiale per Club con un doppio obiettivo chiaro.
Il Mondiale per Club rappresenta il primo spartiacque della nuova Inter. Dopo la bruciante delusione in campionato e la pesantissima sconfitta in finale di Champions League, i nerazzurri devono risollevarsi. L’obiettivo non è solo rialzarsi dal punto di vista dei risultati, ma soprattutto ristabilire fiducia e struttura mentale. La squadra è reduce da un crollo, fisico e psicologico, culminato nella notte di Monaco. Un segnale che ha imposto alla dirigenza e allo staff tecnico una riflessione profonda su come ripartire.
Monterrey, primo test tra ambizioni e ferite recenti
Il calendario offre subito un’occasione di verifica concreta nel Mondiale per Club. Cristian Chivu, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, considera questa competizione una cartina di tornasole sullo stato emotivo e tattico del gruppo. L’Inter si presenta con un organico da completare: alcuni big torneranno più avanti, dopo gli impegni con le rispettive Nazionali. Altri saranno dosati nel corso del torneo. Contro Urawa e River si vedranno probabilmente rotazioni minori, ma intanto anche il primo impegno contro il Monterrey richiede una reazione. Il nuovo tecnico vuole vedere spirito, voglia, ordine. Vuole capire subito su chi potrà contare realmente. Le settimane successive alla competizione non prevedono molte amichevoli: servono indicazioni adesso, concrete e chiare.
La mossa di Chivu: identità, scelte e messaggi forti
Chivu vuole usare il Mondiale come banco di prova non solo tecnico, ma anche psicologico. Non sarà solo una vetrina: servirà a lanciare messaggi, dentro e fuori dallo spogliatoio. C’è la volontà di rimettere in discussione alcune gerarchie e di premiare chi dimostra subito applicazione. La sensazione, riportata dal quotidiano romano, è che il nuovo allenatore voglia imprimere da subito una svolta. La società spinge affinché si torni ad avere un’Inter solida, affidabile, meno umorale.
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