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Il lato nascosto di Inzaghi: cosa c’è dietro il suo nervosismo in panchina?
L’allenatore nerazzurro vanta un record di cui è meglio non andare assolutamente fieri.
Simone Inzaghi ha sempre mostrato grande attenzione per la disciplina dei suoi giocatori, cercando di evitare che ammonizioni e cartellini rossi possano compromettere le partite. Sebbene il lavoro del tecnico piacentino sia da lodare per moltissimi aspetti, tra cui anche uno nascosto ai più, qualche difetto c’è ancora. L’allenatore dell’Inter sembra essere spesso protagonista di situazioni in cui le ammonizioni arrivano anche a lui. Recentemente, dopo un altro giallo rimediato per proteste contro il Bologna, Inzaghi ha commentato con una battuta: “Meglio io che i miei giocatori”. Questa sua dichiarazione mette in luce il suo modo di vivere intensamente le partite, anche da bordo campo, ma apre anche una riflessione sulle sue abitudini legate ai cartellini.
Il prezzo della passione: Inzaghi paga il suo impegno
Nonostante il numero di ammonizioni, c’è chi sostiene che il contributo di Inzaghi vada ben oltre i cartellini ricevuti. Secondo la Gazzetta dello Sport, il tecnico è riuscito a trasmettere alla squadra un’intensità che si riflette nei risultati ottenuti, portando l’Inter a rendere al meglio in campionato e nelle coppe. L’approccio diretto e coinvolto di Inzaghi è una delle chiavi che spiega il successo della squadra. E, mentre il mister paga con qualche ammonizione in più, il suo impegno instancabile è parte integrante del rendimento della squadra. In fondo, se l’Inter vince, il tecnico ha fatto il suo dovere, anche se ogni tanto un cartellino giallo in più finisce per essere il prezzo della sua passione.
Un trend che non passa inosservato: Inzaghi e il suo stile in panchina
La rosea ha tracciato il percorso del tecnico nerazzurro, che tra Serie A e Champions ha collezionato ben 8 cartellini gialli. In particolare, il mister è al primo posto in classifica nella speciale graduatoria dei tecnici più ammoniti, superando allenatori di spicco come Fonseca e Conte. Inzaghi, con il suo approccio passionale alla partita, non riesce a contenere le emozioni. Corre, urla, e gesticola con una grinta che lo porta a essere spesso protagonista di interventi energici da parte dell’arbitro. A Lecce, dopo essere rientrato dalla squalifica, è arrivato un altro giallo che conferma la continuità di questo trend.
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