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Il fattore Dimarco in una “partita italiana”
L’ex allenatore Arrigo Sacchi ha espresso il suo parere su Juventus-Inter di ieri focalizzandosi su Perisic, Dimarco e Calhanoglu.
Arrigo Sacchi ha commentato la finale di Coppa Italia per la Gazzetta dello Sport. “La partita è stata vivace, grazie anche all’immediato vantaggio dell’Inter. Poi è stato come andare sulle montagne russe: la Juve rimonta, l’Inter salta fuori di nuovo, pareggia e ribalta tutto. Il pubblico non si è annoiato e questo è importante. Ai supplementari poteva vincere una o l’altra, sono sincero. Hanno deciso gli episodi che sono stati a favore dell’Inter. È stata una sfida molto italiana. Contropiedi da una parte e dall’altra, rapidi capovolgimenti, assembramenti attorno all’arbitro, proteste“.
“Ecco, qui vorrei aprire una parentesi: anche se la partita è importante, certe scene non si possono vedere. Ci vogliono sempre educazione e rispetto. Invece l’arbitro ha fatto una fatica tremenda per tenere a bada tutti, anche quelli della panchina. Non si fa così. Dimarco ha spaccato la partita. Il suo ingresso ha aiutato la squadra. Lui era libero di giocare, non veniva marcato e ha sempre saputo creare la superiorità numerica con le sue avanzate. Dimarco è stata la variante giusta, anche perché ha consentito all’Inter di non tenere là dietro tre uomini per un solo avversario. E così ha cominciato a macinare gioco. Calhanoglu è stato bravissimo nell’esecuzione, e ai supplementari immaginavo che un episodio avrebbe deciso tutto. Straordinario Perisic prima sul rigore e poi con quel sinistro all’incrocio. Ma avete notato il dettaglio? Perisic gioca sulla fascia sinistra, dunque si presume sia un mancino, e invece il rigore l’ha calciato di destro. Con una potenza e una precisione che sono davvero rare. Ha mostrato un’abilità tecnica difficile da vedere“.
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