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I meriti della Lazio: il gioco tra le linee e Luis Alberto
La squadra di Sarri gioca un’ottima partita e mette in seria difficoltà i nerazzurri. Il focus tattico.
La Lazio che strapazza l’Inter all’Olimpico è probabilmente una delle migliori espressioni del calcio targato Maurizio Sarri. Un’orchestra guidata da giocatori di talento e sorretta da gregari che ci mettono l’anima. Partiamo dalla difesa. Prima del match in tanti ironizzavano sul duello Romagnoli-Lukaku. L’ex Milan ha assorbito l’urto del belga a tal punto da stoppare sul nascere ogni tentativo.
A centrocampo il dinamismo degli uomini di Sarri ha sopraffatto un trio sperimentale, quello interista, sempre in affanno. Milinkovic ha disegnato calcio, come testimoniato dalla pennellata per Felipe Anderson in occasione del vantaggio laziale. Proprio la difesa interista ha spesso sbandato, poco protetta dal centrocampo (Brozovic irriconoscibile) e vittima delle amnesie difensive di Dimarco. La sensaizone è che i padroni di casa abbiano corso meglio di Lautaro e compagni. Il tridente offensivo della Lazio ha sempre messo in difficoltà l’Inter. Infine la panchina: i padroni di casa hanno incredibilmente pescato meglio nonostante la differenza evidente tra le due rose. Luis Alberto è tornato ad essere il mago che tutti conosciamo e il collega interista Calhanoglu non può far altro che guardare. Pedro chiude i giochi e ricorda al mondo intero che indossare le maglie di Barcellona e Chelsea non è un affare per tutti.
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