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Grana Pio Esposito, così va via e saluta l’Inter: rabbia Chivu

L’Inter fa festa grazie a un Pio Esposito sempre più decisivo. Il ragazzo si è consacrato anche in Nazionale, ma così non si andrà avanti a lungo: Chivu non l’ha presa bene.
La nuova Inter di Cristian Chivu sembra aver trovato in Francesco Pio Esposito il suo diamante più luminoso. Un talento cresciuto in casa, esploso definitivamente dopo il prestito allo Spezia, e oggi diventato una certezza tanto per il club quanto per la Nazionale italiana. A soli 20 anni, l’attaccante campano ha mostrato una maturità fuori dal comune, conquistando spazio e fiducia in una squadra reduce da anni di grandi centravanti come Marcus Thuram e Lautaro Martinez. Eppure, Esposito non sembra sentire il peso dell’eredità: gioca con naturalezza, segna con continuità e si muove come un veterano. In estate non sono mancate le sirene dall’estero: club di Premier League e Bundesliga avevano bussato alla porta di Beppe Marotta, ma la dirigenza ha blindato il ragazzo, riconoscendo in lui non solo un prospetto, ma un elemento già pronto per la prima squadra. Una scelta che oggi appare saggia.
La stagione a La Spezia, dove Esposito aveva messo insieme 17 reti complessive, non è stata un’illusione da provinciale, ma il preludio di una carriera destinata a decollare. Con la maglia nerazzurra, il centravanti si è fatto valere anche in Serie A e in Champions League, segnando gol pesanti e mostrando personalità nelle gare europee. Il suo fisico imponente, la progressione palla al piede e la freddezza sotto porta ricordano i grandi numeri nove di scuola italiana, ma con un pizzico di modernità che lo rende perfetto per il calcio verticale di Chivu. All’Inter, oggi, nessuno parla più di “alternativa”: Esposito è diventato un titolare a tutti gli effetti, uno di quelli che, all’occorrenza, non farà rimpiangere né Thuram né Lautaro.
Esposito si prende la Nazionale, ma i social insorgono: “sopravvalutato”
E se a Milano si parla di futuro, in Nazionale si parla di presente. Nell’ultima uscita contro l’Estonia, Esposito ha siglato il suo primo gol con la maglia azzurra, chiudendo il 3-1 con un destro secco sul secondo palo. Un gesto naturale, pulito, che racconta tanto del suo talento. Ma, come accade spesso in Italia, il successo di un giovane scatena anche la diffidenza dei detrattori. Sui social, e in particolare su X, il dibattito è acceso: “Domani la Gazzetta dello Sport ci scriverà 10 pagine su 15” scrive un utente, ironizzando sulla copertura mediatica che circonda il ragazzo. Un altro commenta con amarezza: “Negli anni 80 e 90 non avrebbe giocato neanche in Serie C… ma questo oggi abbiamo”.
E c’è persino chi affonda con una battuta velenosa: “Raccomandato di ferro”. Critiche che Francesco Pio Esposito sembra ignorare, continuando a lavorare con umiltà e fame, senza lasciarsi trascinare dalla tempesta dei social. A Chivu piace la sua mentalità, a Gennaro Gattuso piace la sua cattiveria sotto porta, e ai tifosi interisti piace la sensazione di avere tra le mani un talento vero, di quelli che non si costruiscono a tavolino ma sul campo, gol dopo gol. In un calcio che spesso esalta troppo e distrugge altrettanto in fretta, Espositorappresenta una delle poche certezze: un ragazzo che non promette, ma mantiene.
Raccomandato di ferro
— Antonio (@A329260) October 12, 2025
…negli anni 80 e 90 non avrebbe giocato neanche in serie C…ma questo oggi abbiamo
— Gianni Strozza (@gianni1108) October 11, 2025
Domani la gazzetta della sport ci sciverà 10 pagine su 15
— LOTITO MORI. (@Cristia18977509) October 11, 2025
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