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Grana Inter, Chivu spalle al muro: l’errore è evidente
Per l’Inter il problema è serio e Chivu non ha nessuna possibile via d’uscita: l’errore è evidente e toccherà al tecnico trovare il rimedio
Alla fine è arrivato Akanji a smentire gli annunci di Marotta e Ausilio. Mercato chiuso dicevano presidente e direttore sportivo nei giorni immediatamente precedenti al gong, poi però qualcosa si è mosso.
È arrivato il difensore del Manchester City, con Pavard a lasciargli il posto e fare un biglietto destinazione Marsiglia: che sia stato l’arrivo dello svizzero a far partire il francese o viceversa resterà un segreto custodito nella sede del club, ma il risultato è quello che conta. Conta soprattutto capire che rosa ha ora a disposizione Chivu che di certo non ha ottenuto quel che si aspettava: voleva qualità e imprevedibilità, soprattutto in attacco, ha ottenuto ancora una volta fisicità e dinamismo.
Due caratteristiche che non difettano certo in questa Inter, mentre tutte le falle sono rimaste lì, in bella evidenza. La prima è stata resa lampante dalla velocità dei contropiede dell’Udinese: la retroguardia nerazzurra è bravissima ad occupare lo spazio e a battagliare in duelli fisici, meno però ad affrontare avversari che partono in campo aperto. Una difficoltà con cui Chivu dovrà fare i conti almeno fino a gennaio, insieme ad un altro problema, questo probabilmente ancora più grave.
L’Inter senza guizzo: così battere le difese chiuse diventa un’impresa
È un’Inter senza guizzo, senza nessuno capace di procurare la superiorità numerica, di saltare l’uomo e creare vantaggio nelle zone di campo dove serve. È un’Inter senza Lookman, in pratica, ed è chiaro perché il nigeriano era (e resta) l’uomo giusto per far compiere un salto di qualità alla squadra nerazzurra.
Chivu si trova con quattro attaccanti, uno la copia dell’altro: Lautaro Martinez e Pio Esposito, Thuram e Bonny, sono le coppie alternative per l’Inter, ma non c’è nessuno che consenta al tecnico di cambiare spartito. Nessuno in grado di garantire imprevedibilità alla manovra, lo spunto fondamentale quando si affrontano difese chiuse e arroccate. Sarà un problema per l’allenatore rumeno che proverà ad affidare agli esterni il compito di creare la superiorità numerica: Dumfries da un lato, Dimarco dall’altro dovranno garantire cambio di passo e palloni importanti alla ThuLa.
In attesa di Luis Henrique, altro esterno che non ha certo il dribbling e l’uno contro uno come caratteristica principale. Serviva Lookman o qualcuno con le sue caratteristiche e l’Inter – persa la possibilità di arrivare al nigeriano – ha dirottato altrove le attenzioni. Mossa azzardata o azzeccata? Sarà il campo a dirlo, ma Chivu intanto ha già una grana da risolvere.
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