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Esonero Chivu, ultima possibilità: ne fa fuori sei per salvarsi
Dopo un avvio brillante l’Inter inciampa Chivu all’ultima spiaggia, chiamato a una prova di coraggio che potrebbe cambiare la stagione.
L’inizio era stato di quelli che fanno sognare. Un 5 a 0 secco al Torino, in trasferta, con una squadra capace di dominare in lungo e in largo e di lanciare subito un messaggio al campionato.
Però, come spesso accade nel calcio, gli entusiasmi possono trasformarsi in preoccupazioni nel giro di poche settimane. Le due sconfitte casalinghe con l’Udinese e soprattutto la rocambolesca caduta di Torino contro la Juventus hanno fatto scattare più di un campanello d’allarme.
Chivu stravolge l’Inter
La sensazione è che l’Inter non possa più permettersi passi falsi. Infatti, nel mirino non c’è soltanto il rendimento dei giocatori, ma anche la gestione del nuovo allenatore Cristian Chivu. L’ex difensore, chiamato a raccogliere una delle eredità più pesanti della Serie A, sa bene che ogni risultato pesa il doppio quando si siede sulla panchina nerazzurra.
Le voci che circolano in questi giorni parlano già di un suo possibile esonero, voci forse esagerate ma che raccontano quanto il calcio moderno non conceda più tempo a nessuno. Se non arrivano subito i risultati, la panchina inizia a scottare. Chivu questo lo ha capito e non si nasconde. La verità è che per invertire la rotta non basta lavorare sulla tattica o sulla condizione fisica, serve soprattutto il coraggio di fare scelte che fino a oggi nessuno aveva davvero avuto la forza di compiere.
Nemmeno Simone Inzaghi, che pure conosceva a memoria questo gruppo, è mai arrivato a mettere in discussione i senatori dello spogliatoio. Eppure, proprio lì sta la chiave. Quando giocatori fondamentali come Mkhitaryan, Thuram, Lautaro, Barella, Calhanoglu o perfino Sommer non rendono secondo le aspettative, la tentazione di tenerli sempre in campo per il loro status rischia di diventare un boomerang.
Il messaggio che l’allenatore deve dare è chiaro: nessuno è intoccabile, il bene della squadra viene prima delle gerarchie. Senza ombra di dubbio, una scelta del genere farebbe rumore, ma potrebbe anche rappresentare la scossa giusta per riaccendere la fame competitiva di chi si sente al sicuro.
In fondo, proprio da questo si giudica il carattere di un allenatore. La capacità di assumersi rischi, di andare controcorrente, di sorprendere anche i suoi stessi giocatori. Non è un mistero che lo spogliatoio dell’Inter sia forte e ricco di personalità, ma a volte serve un segnale netto, quasi provocatorio, per ricordare che il posto si conquista ogni settimana e non per curriculum.
L’Inter oggi ha bisogno di rinascere e di farlo in fretta. Il calendario non aspetta, gli avversari corrono e i tifosi chiedono risposte immediate. Per Chivu è arrivato il momento della verità: o avrà il coraggio di osare e cambiare, oppure rischia di restare intrappolato nelle stesse difficoltà che hanno inghiottito Inzaghi lo scorso anno. Perché solo così, con una decisione radicale, i nerazzurri possono davvero dimenticare il passato e scrivere un nuovo capitolo.
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