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È davvero solo colpa dell’Inter? Le parole di Biasin mettono in discussione tutto

Una partita sfuggita di mano, ma non solo sul campo. Il giornalista riapre un tema scomodo che riguarda decisioni, episodi e qualcosa di più.
Il pareggio contro la Lazio ha lasciato l’amaro in bocca all’Inter e a tutto l’ambiente nerazzurro. A San Siro si è spenta forse l’ultima vera chance di scavalcare il Napoli e riaccendere la corsa Scudetto. Fabrizio Biasin, intervenuto ai microfoni di Pressing, ha analizzato l’andamento del match soffermandosi sull’importanza del momento: “Nel momento in cui fai un percorso come quello dell’Inter in Europa, per forza lasci qualcosa in campionato. Ma con la Lazio aveva una grande occasione e non l’ha sfruttata”. Una prestazione non all’altezza della posta in palio, che lascia spazio a molti rimpianti e copiose polemiche.
Un rigore discusso e troppe ombre sulla direzione arbitrale
Tra i temi più caldi della serata, anche il rigore concesso alla Lazio per il tocco di mano di Bisseck. Biasin non lo mette in dubbio: “Se non me lo danno, mi arrabbio. Per me quello è rigore”. Ma subito dopo il giornalista allarga la riflessione al modo in cui è stata gestita la gara: “Chiffi ha arbitrato male, ma non me la prendo con lui. Rocchi poteva scegliere un arbitro migliore, anche al VAR e AVAR”. Non si tratta solo di un episodio isolato, secondo Biasin, ma di una linea generale in cui le scelte arbitrali sollevano dubbi sempre più forti. L’Inter non cerca alibi, ma non può ignorare ciò che continua ad accadere.
Un tema scomodo che riapre il dibattito
Il punto più delicato arriva quando Biasin tira le somme: “L’Inter ha perso per sue colpe, ha perso tanti punti per strada, ma credo sia corretto far notare che quest’anno ci sono tanti errori ai danni dell’Inter”. Un’affermazione che smonta la narrazione dominante della “Marotta League” a favore dei nerazzurri. “Se facciamo i calcoli, l’Inter è stata svantaggiata”. E il giornalista aggiunge un dettaglio che accende ancora di più il dibattito: “A volte spariscono gli audio, a volte non si vede l’immagine…”. Nessuna teoria complottista, precisa Biasin, ma il richiamo a una realtà arbitrale che sta penalizzando più del dovuto. Non per costruzioni artificiali, ma per semplice incompetenza.
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