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Dubbi sulla finale, Inzaghi già con la testa altrove: cronaca di un addio gestito nel peggiore dei modi

Dopo l’ufficialità dell’addio tra l’Inter e Simone Inzaghi, continuano a emergere ricostruzioni e critiche sul modo in cui si è consumata la separazione.
L’addio tra Simone Inzaghi e l’Inter è ormai ufficiale. La separazione è stata annunciata nella giornata di ieri, dopo settimane di segnali e indiscrezioni. Una storia chiusa al termine di una stagione intensa, culminata con la finale di Champions League persa malamente contro il Paris Saint-Germain. Ma i contorni della vicenda non smettono di far discutere. La tempistica e le modalità con cui si è consumato il distacco sollevano interrogativi pesanti sul comportamento dell’ex allenatore nerazzurro. In particolare, a creare polemiche è la sensazione che il destino fosse già segnato prima dell’ultimo impegno stagionale.
Accuse pesanti sulla gestione pubblica
Secondo l’edizione odierna del Corriere della Sera, Inzaghi avrebbe raggiunto l’accordo con l’Al Hilal già il 25 maggio, giorni prima della finale europea, che si è giocata il 31. Il quotidiano critica duramente la gestione della comunicazione da parte del tecnico, definendola fuorviante. Durante il media day, Inzaghi aveva dichiarato di voler rimandare ogni valutazione a dopo la gara, sostenendo di essere concentrato solo sull’obiettivo. In realtà, secondo le fonti arabe citate dal giornale, il tecnico avrebbe incontrato gli emissari del club saudita il giorno prima della finale, a Monaco. Un comportamento ritenuto poco trasparente, che non sarebbe passato inosservato né nello spogliatoio né agli occhi della stampa.
Dubbio sulla concentrazione della squadra
Il Corriere della Sera si spinge oltre e mette in discussione la tenuta mentale della squadra nella sfida contro il PSG. Il pesante 5-0 finale ha lasciato molte domande, legate anche alla possibile influenza delle voci sul futuro di Inzaghi. Secondo il quotidiano, non è da escludere che alcuni senatori della rosa, già a conoscenza delle scelte del tecnico, abbiano perso lucidità e compattezza nei giorni cruciali che portavano alla sfida. Un passaggio chiave viene individuato nella conferenza della vigilia, con Barella che avrebbe lasciato trasparire troppo con qualche espressione definita “furba” quando veniva toccato l’argomento futuro di Inzaghi. Il quotidiano chiude con una riflessione amara: dopo quattro anni, sei trofei e risultati europei importanti, la conclusione di questa avventura avrebbe meritato un epilogo più lineare, almeno sul piano umano.
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