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Dopo Inter-River, Chivu resta lucido e avvisa

Dopo il successo contro il River, Chivu ha parlato del gruppo, di Esposito e dello spirito che anima la squadra, evitando ogni entusiasmo prematuro.
Il successo contro il River Plate ha spalancato all’Inter le porte degli ottavi di finale del Mondiale per Club come prima classificata nel girone. A Seattle, la squadra ha superato per 2-0 gli argentini, mostrando un gioco solido e una tenuta mentale da grande squadra. Prestazione di spessore per molti singoli, tra cui spicca il nome di Pio Esposito, autore di un gol e di una prova convincente. La soddisfazione per il risultato si è avvertita anche nella sala stampa del Lumen Field, dove Cristian Chivu ha affrontato con lucidità tutte le domande, senza lasciarsi trascinare dall’euforia.
Focus sul gruppo e sul lavoro quotidiano
Chivu ha posto l’accento sulla mentalità mostrata dalla squadra durante le due settimane di ritiro. Ha parlato di un gruppo compatto, disposto a seguire nuove metodologie e a dare tutto in ogni sessione di allenamento. Il tecnico ha sottolineato la disponibilità mostrata anche da chi finora ha avuto meno spazio, così come l’impegno di chi sta recuperando da piccoli problemi fisici. Dalle parole di Chivu emerge una fiducia crescente, alimentata da una base solida costruita su sacrificio e coesione interna. La vittoria sul River, per il tecnico, è frutto del lavoro fatto da tutti, non solo dei singoli. Il tecnico però al contempo ha cercato di frenare gli entusiasmi: “Non iniziamo con queste cose, manca solo iniziare a parlare di chivuismo. Abbiamo disputato una partita seria. Nel primo tempo siamo stati un po’ sorpresi dalla loro intensità e dal loro modo di aggredire le seconde palle, ci siamo trovati un po’ impreparati. Nel secondo tempo abbiamo alzato il nostro livello di intensità e la voglia di vincere i contrasti“.
Su Pio Esposito messaggio molto chiaro
L’attenzione mediatica su Pio Esposito è già elevata, ma Chivu ha voluto mandare un segnale preciso. Ha ricordato che il ragazzo è un classe 2005 e che serve calma per non bruciare le tappe. Pur riconoscendogli intelligenza e maturità, ha ribadito che bisogna evitare gli errori del passato. Per l’allenatore, il gol è solo un passaggio nel percorso di crescita di un giocatore che ha ancora tanto da costruire. Senza fare paragoni, ha elogiato la sua voglia di mettersi alla prova tra i grandi e ha ricordato anche la qualità dei fratelli.
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