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Dopo Inter-Lazio parte la resa dei conti? I sospetti su tre nomi

I nerazzurri si leccano le ferite (o provano a farlo) dopo un risultato tremendamente negativo per quelle che erano le circostanze.
Il pareggio contro la Lazio pesa come una sconfitta. San Siro era pronto a esplodere, l’Inter era avanti, sembrava solida, determinata, ma nel calcio certe sensazioni durano pochissimo. L’illusione si è spezzata a pochi minuti dalla fine, anche se c’è da dire che la squadra aveva smesso di spingere già ad inizio ripresa. I cambi non hanno prodotto il risultato sperato e la Lazio ha trovato la forza di rialzarsi per ben due volte. Difficile spiegare crollo: il linguaggio del corpo di alcuni giocatori ha detto molto più del risultato. La tensione, il nervosismo e quella sottile paura di vincere che a volte si insinua nelle partite decisive. A fine gara la tensione era alle stelle, come evidenziano alcuni retroscena.
Il ritorno di un fantasma già visto
Ancora lui, la Gazzetta dello Sport se la prende con Yann Bisseck, il difensore tedesco che aveva aperto la partita con il gol dell’1-0, si è trovato di nuovo protagonista nel momento più delicato. È bastato il braccio largo sul tentativo di dribbling di Castellanos, una frazione di secondo. Il Var ha richiamato l’arbitro, il rigore è stato concesso. Pedro ha trasformato con freddezza. Il quotidiano trova legami con quanto accaduto a Marassi lo scorso agosto: anche lì un 2-2, anche lì un intervento irruento di Bisseck con il braccio. Un cerchio che si chiude, in modo beffardo. La rosea se la prende però anche con un altro singolo, reo di un errore enorme durante il match. Ma non tutto si può spiegare con gli episodi. C’è dell’altro, qualcosa che riguarda la guida tecnica della squadra.
Inzaghi e un bivio senza ritorno
Simone Inzaghi, per la seconda volta in tre anni, vede sfumare uno scudetto che sembrava già cucito. Nel 2022 fu il Milan ad approfittarne, oggi potrebbe toccare al Napoli. Le critiche si concentrano anche su di lui: gestione dei cambi, approccio mentale, incapacità di chiudere le partite chiave. Secondo la Gazzetta, il giudizio su questa stagione è legato esclusivamente alla Champions. Una vittoria in finale lo trasformerebbe in un eroe, capace di riportare l’Inter sul tetto d’Europa. Una sconfitta, invece, lo spingerebbe verso un epilogo durissimo.
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