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Diffida, nessun problema per Mkhitaryan: è un rischio calcolato?

Alla vigilia di una sfida decisiva, Mkhitaryan parla della sua diffida con parole inaspettate: tra l’altro i nerazzurri hanno mezza squadra in questa situazione.
Alla vigilia di una delle partite più importanti della stagione nerazzurra, Henrikh Mkhitaryan decide di prendersi la scena. Lo fa con tono fermo, consapevole di cosa significhi sfidare il Bayern Monaco per un posto nelle semifinali di Champions League. Il centrocampista armeno si presenta ai microfoni di Sky Sport prima della conferenza stampa ufficiale, regalando una breve ma significativa finestra sullo stato d’animo dello spogliatoio. L’andata ha dato fiducia, ma non ha spazzato via le paure. Anzi, ha aumentato la tensione: “Sappiamo quanto sia difficile affrontare una squadra del genere. Non sarà mai semplice, ma daremo tutto”. Il messaggio è chiaro: niente euforia, solo determinazione. Il messaggio più importante, però, lo ha lasciato proprio ai giornalisti presenti alla conferenza stampa.
Nessun calcolo, solo determinazione
Mkhitaryan non si lascia distrarre nemmeno dai messaggi in arrivo dalla Germania. Qualcuno nel gruppo bavarese ha storto il naso per l’esultanza interista dopo il colpaccio dell’andata, ritenuta esagerata. Ma per Henrikh non c’è spazio per simili polemiche. “Non siamo dilettanti. Sapevamo cosa significava vincere lì, ma non abbiamo mai pensato che fosse finita”. La linea è tracciata: felicità sì, presunzione no. La partita di ritorno sarà un altro mondo, una battaglia nuova, e ogni dettaglio farà la differenza.
I nerazzurri ed il gran numero di diffidati
Neanche il rischio diffida sembra pesare sul suo spirito: “Se prenderemo un cartellino, sarà per il bene del gruppo”. Nessun accenno a strategie conservative o atteggiamenti prudenti. Domani passare il turno conta più di qualsiasi altra cosa: è dello stesso avviso anche Inzaghi che non farà calcoli al momento di schierare la formazione. I diffidati, oltre all’armeno, sono Lautaro Martínez, Nicolò Barella, Alessandro Bastoni e Benjamin Pavard.

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