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Di Canio loda l’Inter, ma c’è un dettaglio che potrebbe far cambiare tutto: cosa manca davvero alla squadra di Inzaghi?

Di Canio ha parlato della vittoria contro il Feyenoord, ma le sue parole nascondono critiche sottili.
Paolo Di Canio, ospite negli studi di Sky Sport, ha parlato della vittoria dell’Inter contro il Feyenoord, sottolineando come la squadra di Inzaghi stia affrontando un momento cruciale della stagione. L’ex calciatore ha iniziato il suo intervento dicendo che l’Inter, fin dall’inizio dell’annata, è stata vista come una delle squadre più competitive per la vittoria finale della Champions. Nonostante una prima frazione di gioco poco brillante, Di Canio ha lodato la reazione della squadra, che ha saputo reagire prontamente grazie alla giocata decisiva di Thuram. Il gol del francese è stato fondamentale per rimettere in carreggiata l’Inter, ma l’ex calciatore ha notato come la squadra abbia saputo poi gestire il vantaggio, continuando a essere pericolosa e in controllo della partita. C’è però chi è completamente di diverso avviso.
Le capacità di Thuram e l’equilibrio dell’Inter
Il giudizio su Thuram è stato particolarmente positivo. Di Canio ha lodato la qualità del giocatore, che è stato decisivo sia con il gol che con il modo in cui ha gestito la partita. Non solo ha segnato, ma ha anche avuto altre opportunità per incrementare il suo bottino. L’Inter, secondo Di Canio, ha fatto il suo dovere, ma la squadra deve continuare a migliorare. Nonostante l’ottima difesa, con pochi gol subiti, l’Inter deve segnare di più. Contro avversari più forti e nelle prossime fasi della competizione, potrebbe non bastare quanto fatto dai nerazzurri.
Le critiche a Dumfries e il miglioramento sotto Inzaghi
Nel suo intervento, Di Canio ha anche parlato di Dumfries, evidenziando come il giocatore abbia dimostrato una grande crescita. Secondo lui, se si riuscisse a “trasferire” l’energia fisica che l’olandese ha in questo momento in tutti gli altri giocatori, l’Inter sarebbe al top della condizione adesso. L’ex calciatore ha sottolineato l’evoluzione tattica dell’olandese, capace ora di fare scelte più intelligenti, come quella di mettere la palla dietro o rubare i tempi. “Ha una capacità naturale e fisica, è un pistone, salta di testa dopo 30 metri di corsa non per spizzare la palla, va a saltare per distribuirla ai compagni: quanto è migliorato. Fa tutte cose intelligenti, anche quando gioca spalle alla linea: un tempo cercava il tacco, ora mette piede perno. Ora mette quella palla dietro, ruba i tempi: è entrato proprio nell’idea tattica grazie a Inzaghi“; chiosa l’ex attaccante.

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