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De Zerbi racconta Luis Henrique e sorprende sulla finale di Champions

Tra ricordi recenti e considerazioni tattiche, Roberto De Zerbi parla del suo ex giocatore e del calcio europeo con un’analisi a tutto campo.
In un’intervista rilasciata ad Alessandro Cattelan per Supernova, Roberto De Zerbi ha tracciato un bilancio della sua esperienza all’Olympique Marsiglia. Il tecnico ha ricordato alcuni momenti chiave della stagione, soffermandosi in particolare su uno dei protagonisti del gruppo: Luis Henrique. Il brasiliano, da pochi giorni ufficialmente un nuovo rinforzo dell’Inter, è stato descritto da De Zerbi come un ragazzo positivo, con qualità importanti e ampi margini di crescita. “È bravo, un bravo giocatore”, ha dichiarato l’allenatore, specificando che il passaggio da Marsiglia a Milano comporterà anche un salto in termini di pressione. “San Siro è San Siro, ma anche il Velodrome non scherza”, ha spiegato, riferendosi all’ambiente caldo in cui il giocatore ha già imparato a muoversi. L’unico aspetto da verificare, secondo De Zerbi, riguarda la tenuta nel giocare tre partite a settimana, un ritmo che in Francia non aveva ancora conosciuto pienamente.
Il rapporto umano e le scelte di mercato
Il tecnico ha voluto sottolineare come la crescita del giocatore sia stata favorita da un ambiente che ha saputo rispettare le sue caratteristiche personali. “È un brasiliano di Rio, ha bisogno di un po’ più di affetto”, ha raccontato, spiegando che il lavoro dell’allenatore consiste anche nel trovare il modo giusto per entrare in sintonia con ogni calciatore. L’aspetto mentale viene messo sullo stesso piano di quello tattico: creare fiducia e metterlo nella posizione ideale ha portato risultati importanti. Nonostante le prestazioni positive, la società ha preso la decisione di cedere Henrique. “Sarebbe stato un titolarissimo”, ha ammesso De Zerbi, che ha parlato di necessità economiche alla base dell’operazione.
Nessun contatto con l’Inter e frecciata all’Italia
Nel corso dell’intervista, De Zerbi ha anche parlato del suo futuro, smentendo qualsiasi legame con l’Inter. “Non mi hanno mai chiamato”, ha precisato, rivelando di avere già definito i dettagli del suo secondo anno a Marsiglia. Infine, De Zerbi, infine, ha detto la sua sulla finale di Champions League persa dall’Inter contro il PSG, definendo il risultato “strano” e lodando la qualità della squadra di Inzaghi. Le parole più dure sono state rivolte non all’Inter, ma alla percezione generale del calcio internazionale in Italia. Ha accusato un approccio presuntuoso nei confronti del PSG e della Ligue 1: “Però l’Italia è stata presuntuosa col PSG. Non l’Inter, l’Italia. Non sapevano che il calcio d’inizio lo fanno con la touche, che Dembelé gioca così. Non sapevano che Doué ha un talento del livello di Yamal, non così determinante oggi ma una classe pazzesca. Che Vitinha forse è il centrocampista più forte al mondo, che Joao Neves è stato pagato tanto. Non conoscevano da che Paese provenisse Pacho e quindi ti sei svegliato male. Ma il PSG ha passeggiato col Liverpool e con tante squadre”.
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