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Dall’Ajax a Inzaghi: l’evoluzione di Chivu… e dell’Inter

L’Inter riparte da un profilo già conosciuto in casa, con una filosofia tattica chiara e una missione che guarda anche al futuro della rosa.
L’Inter alla fine ha scelto Cristian Chivu come successore di Simone Inzaghi: l’ex difensore conosce l’ambiente, la dirigenza e la rosa. Secondo la Gazzetta dello Sport, la decisione di affidargli la guida tecnica dell’Inter affonda le radici nel rapporto costruito negli ultimi anni, tra la guida della Primavera, le frequenti presenze agli allenamenti della prima squadra e anche quanto fatto col Parma in appena 13 partite. Una familiarità che non si limita ai volti, ma riguarda soprattutto i concetti tattici. Da calciatore, Chivu ha lavorato con figure come Capello, Spalletti e Mourinho, ma la base più profonda resta quella dell’Ajax, dove ha completato la sua formazione prima di imporsi a livello internazionale. Elementi che si riflettono nel suo modo di intendere il campo, in particolare nella fase difensiva, da sempre curata con attenzione quasi ossessiva.
Come ha salvato i ducali
L’esperienza a Parma, breve ma significativa, ha rappresentato il primo banco di prova nel calcio dei “grandi”. Subentrato a stagione in corso, ha conquistato l’ambiente lavorando sull’assetto arretrato e risollevando la squadra grazie a un’organizzazione chiara. Il modulo adottato ha richiamato le scelte di Conte prima e Inzaghi poi: 3-5-2, con tre centrali e grande attenzione alla compattezza. Non sorprende che anche a Milano voglia ripartire dallo stesso punto fermo. Gli esterni avranno un ruolo centrale, anche se l’interpretazione sarà diversa rispetto ai compiti difensivi assegnati a Valeri e Del Prato in Emilia. Con Dimarco e Dumfries si aprono scenari più offensivi, che Chivu dovrà saper gestire mantenendo equilibrio. Il lavoro richiesto è quello di affinare una proposta offensiva adatta a una squadra che punta a dominare, non solo a contenere.
I motivi per cui è stato scelto
L’Inter optato per lui anche per garantire continuità al percorso tattico iniziato sei anni fa con la difesa a tre. La società ha puntato su una figura che viene ritenuta in grado di combinare fedeltà al sistema con una conoscenza approfondita dei giovani. Chivu ha già lanciato profili importanti come Casadei e Fabbian, mentre a Parma è stato Leoni a emergere. In vista della tournée americana avrà con sé anche Pio Esposito, considerato tra i prospetti più interessanti. La sua scelta non guarda solo al presente, ma a una costruzione progressiva che possa dare stabilità tecnica e al tempo stesso rinnovare un gruppo che ha bisogno di nuova linfa.
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